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Mia Montemaggi, blitz delle teste di cuoio: la follia della mamma, da chi l'aveva fatta rapire

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Nella mattinata di ieri, 18 aprile 2021, le forze dell'ordine svizzere si sono diretti a Sainte-Croixe, nel cantone di Vaud. Lì, presso l'ex fabbrica di carillon occupata dall'associazione "La Baz", si sono presentati una quindicina di agenti. I poliziotti si sono immediatamente diretti verso i due obiettivi: Lola Montemaggi, 28 anni e sua figlia Mia, 8 anni, rapita lo scorso martedì alla nonna che l'aveva in custodia. Si tratta del primo rapimento compiuto in Francia sulla base delle teorie complottiste ispirate al movimento QAnon americano, secondo le quali lo Stato e i servizi sociali sarebbero parte fondante di una rete mondiale di pedofili. 

 

 

Il Corriere della Sera riporta che la bambina è stata riportata in Francia e affidata nuovamente alla custodia della nonna, mentre la madre si trova in una prigione svizzera e potrebbe essere presto estradata. Secondo le prime indagini sono cinque le persone coinvolte nel rapimento, oltre alla madre, tutti sono stati arrestati. In seguito alla fine del matrimonio con il padre della bambina, quattro anni fa, Lola Montemaggi è entrata in depressione. Una volta mollato il lavoro da cameriera nel sud della Francia, la Montemaggi avrebbe tratto ispirazione dalla rivolta dei gilet gialli, aumentando la sua avversione nei confronti della società. Anoressica perché convinta che "il sistema" avvelenasse il cibo dei cittadini, la Montemaggi aveva ritirato la bambina dalla scuola "perché lo Stato non si deve immischiare nell'educazione di mia figlia".

 

 

Ha venduto i mobili di casa "per partire in camper e vivere sotto i radar della società". In seguito a episodi di violenza nei confronti dell'ex marito di fronte alla piccola, l'11 gennaio le autorità francesi le hanno tolto la bambina, affidandola alla nonna. A questo punto, Lola avrebbe contattato sul web un gruppo di complottisti, già noti alle forze dell'ordine francese e determinati a rapire bambini "per sottrarli agli assistenti sociali e quindi ai pedofili" come emerge dalle assurde tesi di QAnon. I cinque uomini si sono quindi presentati martedì scorso, 13 aprile, alla porta di casa della nonna spacciandosi per assistenti sociali e sottraendo la bambina alla custodia della nonna, per poi consegnarla alla madre biologica. "Un'azione preparata estremamente bene, concepita come  un'operazione militare" ha detto ieri il procuratore di Nancy Francois Pérain. La fuga della Montemaggi con la figlia si è conclusa ieri, ma Claude Montemaggi, il nonno di Mia, da ragione a figlia e rapitori: "È una catastrofe, mia figlia aveva fatto bene a riprendersi la bambina, e quegli uomini che hanno voluto aiutarla rischiano trent' anni ma andrebbero premiati

 

 

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