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Kim Jong-un, l'ultima follia per arginare la carestia in Corea del Nord: "Ardua marcia", a cosa costringe 10mila persone

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Un periodo di grandi sofferenze per la Corea del Nord. Una crisi profonda, che Kim Jong-un ha paragonato addirittura a quella degli anni 90, quando la carestia uccise centinaia di migliaia di persone. Il leader nord-coreano, durante l’assemblea del partito unico, ha ammonito i 10 mila capi sezione dicendo loro che dovranno guidare una nuova "Ardua Marcia per alleviare il patimento delle masse davanti alla peggiore situazione di sempre". Come ricorda il Corriere della Sera, "Ardua Marcia" è l'espressione usata per la prima volta dal regime negli anni 90, quando crollò l’Unione Sovietica, che fino ad allora aveva sostenuto economicamente il regime.

 

 

 

In quegli anni alluvioni e siccità devastarono l’agricoltura causando la carestia. Stando ad alcune stime, le vittime furono un milione tra il 1994 e il 1998. Tra l'altro le agenzie umanitarie, in quel periodo, scoprirono che i nordcoreani erano in media più bassi dei sudcoreani di 3-8 centimetri, proprio per via della malnutrizione cronica. Adesso, però, nel Paese non ci sono più esperti internazionali: le restrizioni da Covid hanno costretto molti residenti stranieri ad andarsene

 

 

 

I pochi diplomatici rimasti nella Corea del Nord hanno fatto sapere che c'è carenza di quasi tutti i beni di prima necessità, dai medicinali al dentifricio. La grave crisi è dovuta, come scrive il Corriere, alle sanzioni internazionali contro il programma nucleare e missilistico, alla spesa eccessiva per sostenere le forze armate, alle alluvioni dello scorso anno e alla chiusura completa della frontiera con la Cina decisa per evitare il contagio. E proprio quest'ultimo sarebbe uno dei motivi principali alla base delle difficoltà della Corea del Nord. Con la chiusura della frontiera, infatti, è bloccato anche il contrabbando con la Cina, che aiutava la gente a sopravvivere. 

 

 

 

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