Coronavirus, "no ad AstraZeneca e a Moderna". Un caso limite: le ragioni del rifiuto francese
Nell'Europa del caos vaccini brilla il caso Francia: dopo la diffidenza per l'anglo-svedese AstraZeneca, spopolano i "no" anche al siero dell'americana Moderna. La conferma arriva dal più importante "vaccinodromo" d'Oltralpe, nella regione di Parigi: su 6.700 appuntamenti settimanali, la quasi totalità dei pazienti ha espresso la volontà di farsi vaccinare con il Pfizer/BioNTech. Centinaia invece gli appuntamenti ancora "disponibili" con Moderna, anche se come noto il siero americano utilizza la tecnica a RNA messenger di Pfizer e ha una efficacia dichiarata contro il coronavirus e le sue varianti del 90 per cento. Sicuro, dunque, eppure non ispira fiducia.
"Nel nostro centro di vaccinazioni all'ospedale Avicenne - spiega a BFM-TV il dotto Frédéric Adnet, capo del pronto soccorso locale - constatiamo una reticenza per il vaccino Moderna". Mentre per AstroZeneca pesa a livello mediatico il numero di casi di morti sospette legate a trombosi insorte nei giorni successivi alla prima vaccinazione, per Moderna "non riusciamo a spiegare questo deficit di popolarità", si lamenta Katy Bontinck, assessore alla Sanità della Seine-Saint-Denis, il dipartimento dello Stade de France, intervistata da Le Parisien -, forse perché finora è stato meno utilizzato in Francia ed è quindi meno noto". In ogni caso, non una buona notizia perche il rifiuto di vaccinarsi con le alternative di Pfizer rallenta inevitabilmente la campagna vaccinale.
"I nomi si assomigliano, la gente confonde Astra e Moderna - è la tesi dl dottor Adnet -. Spiegare non serve, ripetiamo a tutti che Moderna è la stessa cosa di Pfizer, funzionano con lo stesso principio, gli RNA sono un po' diversi, ma a livello degli effetti collaterali e dell'efficacia sono esattamente la stessa cosa". Forza del marketing, più che della possibilità di scelta. Perché per scegliere con consapevolezza, forse, servirebbe una preparazione scientifica a pannaggio di pochissimi.