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Macron e Brigitte tremano, caviale e champagne mentre i francesi crepano? Cene clandestine, fuori i nomi: ecco chi c'era

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Caviale, Champagne e i piatti dei migliori chef: le cene clandestine di Parigi con vip e ministri hanno scosso e gettato nella bufera il governo francese. Lo scandalo, rivelato dal canale tv M6, ha fatto luce su due diversi luoghi di lusso con una quarantina di invitati. Nel reportage realizzato con telecamere nascoste si vedono potenti vari riunirsi in barba alle regole. Baci, abbracci e zero mascherine, che venivano fatte lasciare all’ingresso. Il tutto mentre la Francia si prepara al suo terzo e pesante lockdown.

 

 

 

I giornalisti hanno scoperto che a qualche cena avrebbero partecipato non solo personaggi noti, ma pure alcuni membri dell’esecutivo e deputati. I cittadini hanno subito risposto alla notizia con un’onda di indignazione che ha travolto i social. È stato condiviso migliaia di volte l’hashtag #Vogliamoinomi. Il Paese vuole sapere chi ha violato le dure restrizioni anti-Covid chiedendone le dimissioni. Un nome è saltato fuori ed è quello del portavoce del governo, Gabriel Attal. A tirarlo in ballo è stato il collezionista Pierre-Jean Chalençon, uno dei protagonisti delle cene clandestine uscito allo scoperto. Chalençon, in particolare, ha spiegato che tra i promotori di questi incontri – diventati un business con la chiusura dei ristoranti da ottobre – ci sono “molti amici nel governo”. Attal, dopo essere stato chiamato in causa, ha negato tutto. Ha fatto sapere di non conoscere il famoso collezionista e di “non aver mai partecipato a nessuna cena o serata, non ho creduto neppure per un secondo a questa storia”. 

 

 

 

Intanto FranceInfo è riuscita a individuare il locale dove si sarebbero incontrati alcuni ministri: si tratterebbe del Palais Vivienne, locale di lusso gestito da Chalençon. Come riporta il Giornale, infatti, il 14 marzo il collezionista aveva annunciato su Instagram “un momento eccezionale al Palais Vivienne il primo aprile”, una “cena serale”. Post poi cancellato. Dopo aver accusato di falso e calunnia i giornalisti di M6, Chalençon ha ammesso – tramite il proprio legale – di essere la persona che in video dice di aver “cenato in due o tre locali con un certo numero di ministri”, ma ha specificato che si trattava “solo di umorismo”. Mentre le cene vip sono realtà – ne sono state scovate decine -  sulle cene con i ministri c’è qualche dubbio in più. “Solo un ristorante è stato filmato direttamente, le immagini dell’altro locale, che avrebbe ospitato i ministri, sono arrivate per vie traverse”, ha spiegato il Giornale.

 

 

 

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