Spionaggio russo, il militare arrestato? "Un colpo a Sputnik e anche a Salvini", il sospetto: cosa c'è dietro
Sembra cascare a fagiolo la vicenda del capitano di fregata Walter Biot, accusato di spionaggio politico-militare a favore della Russia e arrestato. Si complica quindi una situazione già delicata dal punto di vista diplomatico, in particolare per quanto riguarda il gelido clima di Guerra Fredda, instauratosi a causa della lotta globale al vaccino. "Abbiamo trasmesso all’ambasciatore russo in Italia la ferma protesta del governo italiano e notificato l’immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda" ha fatto sapere il ministro degli Esteri Luigi Di Maio tramite un post pubblicato sui Social. Ora si attende la reazione di Valdimir Putin. Lo scontro diplomatico sembra tuttavia essere legato a più fattori, che vanno oltre la "vicenda Biot".
Abbiamo trasmesso all'ambasciatore russo in Italia la ferma protesta del governo italiano e notificato l'immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda. pic.twitter.com/B8Q2OpZfBt
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) March 31, 2021
Rispetto agli altri Stati membri dell'Ue, l'Italia è da sempre considerata come il Paese più vicino alla Russia. L'insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, tuttavia ha portato a un inevitabile rinnovo del patto transatlantico tra Usa e Ue. Significative le parole del Presidente della Repubblica federale tedesca Frank-Walter Steinmeier, che aveva sin da subito anticipato i rapporti internazionali futuri della Germania, e quindi dell'Unione europea: "Ora sappiamo di avere di nuovo gli Stati Uniti dalla nostra parte, un partner indispensabile" aveva scritto in una nota ufficiale.
Il cambio a Palazzo Chigi che ha visto Mario Draghi prendere il posto di Giuseppe Conte, come ricorda Il Giornale, non ha fatto altro che accentuare l'avvicinamento dell'Italia agli Stati Uniti a discapito dei Paesi orientali. E questo, in un contesto politico che vede in Italia alcune forze politiche vicine alla Russia, come il M5s e la Lega di Matteo Salvini e che ora vedono indebolirsi le ali filorusse al loro interno. La posizione di Bruxelles si era capita da subito: il presidente del Consiglio europeo Charles Michel aveva presto bollato il vaccino Sputnik V come una "arma di propaganda". L'Ema, l'agenzia del farmaco dell'Unione Europea, aveva invece definito il vaccino come una "roulette russa", ritardando in ogni modo le verifiche del preparato, procedendo invece spedita per quelli americani.
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Anche Luigi Di Maio ha presto cambiato punto di vista riguardo alla Russia. Come riporta il Giornale, in audizione davanti alle commissioni riunite Esteri di Camera e Senato, il ministro degli Esteri a proposito di Russia e Cina ha parlato di "sistemi politici e valori diversi dai nostri", aggiungendo che "i punti di riferimento dell'Italia sono europeismo, atlantismo e multilateralismo". Parole quelle Di Maio, che sembrano influenzate dal cambio di vertice a Palazzo Chigi. Chissà cosa avrebbe detto invece il grillino se Giuseppe Conte fosse ancora stato alla guida del Paese. La posizione dell'Italia sembra chiara: vaccini assolutamente sì, ma soltanto se provengono dall'Ue o dagli Stati Uniti d'America. La vicenda Biot sembra portare inevitabilmente al rifiuto categorico del vaccino russo, sul quale aveva iniziato a spingere anche Matteo Salvini. Proprio l'Italia aveva aperto al vaccino russo tramite una serie di accordi che ne prevedono la produzione del Belpaese. Ora dovremo però attendere chiusi in casa, fino a quando saranno disponibili le dosi americane Johnson & Johnson.