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Vaccino, Ursula von der Leyen: "Abbiamo esportato in 33 paesi, l'invito a fare altrettanto è sul tavolo"

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"Ce la faremo": la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non si lascia abbattere dai pesanti tagli e dai lunghi ritardi nelle consegne delle dosi di vaccino all'Ue. Tutto il contrario: è convinta che l'Europa riuscirà a vaccinare il 70% della popolazione adulta entro la fine dell’estate. Un target che proprio lei ha fissato qualche tempo fa. "Sono estremamente fiduciosa che raggiungeremo l’obiettivo", ha spiegato in un'intervista a La Repubblica. Secondo lei, inoltre, i problemi sulle consegne dei vaccini non danneggeranno affatto la fiducia dei cittadini nell'Unione: "Posso capire quanto sia difficile e frustrante la situazione, quanto soffrano i nostri cittadini ma dico che giudicheremo la crisi quando l’avremo superata. Sono profondamente convinta che capiremo tutti che l’approccio giusto era di stare insieme come Unione europea".

 

 

 

La presidente della Commissione europea ha affrontato anche la questione  import ed export dei vaccini. "L’Europa ha esportato fiale verso 33 nazioni tra le quali ce ne sono alcune che producono vaccini, come la Corea del Sud. L’invito ad avere un flusso reciproco ora è sul tavolo". La von der Leyen, quindi, si limita a chiedere reciprocità, non menzionando mai accordi di nessun tipo. E proprio su questo tema si è scontrata col Regno Unito di Boris Johnson, ormai fuori dall'Ue. La presidente della Commissione, infatti, aveva già minacciato di bloccare l'export verso Londra in caso di mancanza di reciprocità. A tal proposito ha aggiunto: "Chiedo maggiore apertura perché l’Europa è tra le regioni del pianeta che esporta di più ma serve reciprocità altrimenti non posso spiegare ai nostri cittadini perché noi forniamo vaccini ad altri Paesi che li producono o hanno tassi di immunizzazione più alti e da parte loro non riceviamo nulla".

 

 

 

Ursula von der Leyen, inoltre, ha confermato che mentre l'Europa ha già esportato 10 milioni di dosi verso la Gran Bretagna, noi invece "non abbiamo ricevuto nessuna fornitura da parte loro". La presidente ha spiegato anche come si comporterà l'Europa dopo il passo indietro di AstraZeneca, che nella migliore delle ipotesi consegnerà solo il 30% delle fiale previste per il primo trimestre: "Abbiamo mandato una lettera di messa in mora ad AstraZeneca perché vogliamo attivare un processo strutturato di soluzione delle dispute".

 

 

 

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