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Vaccino, i profitti di BigPharma "tra 120 e 150 miliardi di dollari": le cifre e il sospetto, guerra economica sulla nostra pelle?

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Giovedì 18 marzo arriverà la tanto attesa decisione dell'Ema riguardo all'utilizzo del vaccino anglo-svedese AstraZeneca. Sin da subito, molti Paesi dell'Ue hanno deciso di inoculare il serio solo a determinate fasce della popolazione, ritenendolo inutile per le fasce d'età dai 65 anni in su. "Pensiamo che per le persone di più di 65 anni, il vaccino AstraZeneca sia quasi inefficace" aveva detto il presidente francese Emmanuel Macron, correggendo successivamente la sua affermazione. In italia la soglia era stata abbassata a 55 anni. Ma cosa c'è realmente dietro al mercato dei vaccini? La battaglia contro il virus si è trasformata in una battaglia commerciale dei vaccini, nella quale non conta tanto l'efficacia del siero, quanto il Paese di provenienza.  

 

 

La corsa al vaccino ha messo in luce gli scontri geopolitici che si rinnoveranno anche nei prossimi anni. L'insediamento di Joe Biden alla casa bianca ha portato di nuovo in auge il patto transatlantico, riavvicinando l'Unione europea agli USA. Così ci siamo piegati alle linee guida di Bruxelles, acquistando dosi dai Paesi occidentali, a discapito di quelli orientali. La "cortina di ferro" è così diventata "cortina del siero". Questo riavvicinamento avviene in uno scenario in cui Ue e Londra devono ancora fare i conti con l'impatto di Brexit. Trump era stato un forte sostenitore di Boris Johnson, e del suo progetto sui vaccini di AstraZeneca.

 

 

Inoltre, non si tratta soltanto di un confronto diplomatico, bensì di un mercato, attraverso il quale le industrie farmaceutiche coinvolte stanno traendo profitti stratosferici. Secondo il Corriere della Sera, solo nel 2021 al mondo verranno vendute almeno dieci miliardi di dosi di vaccini, che porteranno nelle casse dei gruppi di BigPharma tra i 120 e 150 miliardi di dollari di ricavi in più. Le differenze dei vaccini non sono soltanto strutturali, ma colpiscono anche il prezzo: 16 euro è il prezzo medio di una dose prodotta da Pfizer e BoNTech, 2,80 euro, invece il prezzo a dose del preparato AstraZeneca

 

 

Non è chiaro se alcuni politici europei vogliano vendicarsi per i ritardi nelle consegne di AstraZeneca, oppure se si cerchi di sminuire un successo di Londra, fresca dal completamento del periodo di transizione per uscire formalmente dall'Ue (periodo durato ben 4 anni). Guarda caso, dubbi sono stati sollevati solo nei confronti dei vaccini prodotti da Paesi con cui l'Ue ha un rapporto complicato, mentre nessuna domanda è stata posta ad esempio riguardo a quello americano di Pfizer e BioNTech. Dopo un anno di reclusione per il popolo italiano, quello che conta è uscire da questa situazione. Non importa se ad aiutarci siano gli americani, i russi o i cinesi. L'importante è che gli aiuti siano efficaci.

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