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Francesco Zambon, il capo dei ricercatori dell'Oms si dimette: aveva denunciato il piano pandemico dell'Italia

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Si è dimesso Francesco Zambon, il capo dei ricercatori Oms che scrissero un rapporto molto negativo sulla gestione della prima ondata Covid-19 da parte del governo Conte 2. Il rapporto, censurato proprio dall'Oms, era stato fatto sparire anche dal sito, nonostante avesse il timbro di approvazione di Soumya Swaminathan, il capo scienziato dell'ente. La notizia, rilanciata da Report, arriva dopo la rivelazione di esclusivi documenti interni, "che avevano mostrato le pesanti pressioni fatte da Ranieri Guerra, numero due dell'agenzia delle nazioni unite, prima dell'uscita dello studio", rivela il programma condotto da Sigfrido Ranucci.

Zambon già a maggio scorso aveva denunciato a Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell'Oms. noltre aveva denunciato le ingerenze subite e i rischi professionali per la credibilità scientifica dell'Organizzazione. Ma nessun provvedimento disciplinare è stato emesso verso i responsabili, ma lo stesso Zambon "non è stato tutelato". Report ha rintracciato Zambon, che ha confermato la notizia, parlando di un clima di crescente isolamento: "Per me era una situazione insostenibile umanamente e professionalmente". Alla domanda se sia stato costretto ad andarsene, Zambon ha preferito non commentare.

Lo stesso Zambon, ospite a gennaio di Non è l'Arena, aveva evidenziato i suoi problemi. "Da quando ha cominciato a denunciare intorno a lui si è creata solitudine", aveva ricordato Massimo Giletti. Zambon aveva parlato di una presunta postdatazione del piano pandemico per farlo sembrare aggiornato, oltre che di un misterioso dossier sulla gestione della pandemia in Italia, da lui redatto e poi scomparso. “Non ho ricevuto solidarietà dall’Oms. Mentre invece ho ricevuto una grande solidarietà dai cittadini italiani. La mia battaglia non è contro l’Oms ma al fianco dell’organizzazione", aveva detto. Ma evidentemente non è stato così. "Quando è uscito un articolo del Guardian, tradotto in 60 Paesi, che riguardava la mia vicenda, mi sarei aspettato che una parte dei 500 dipendenti degli uffici regionali mi mandasse una mail. Invece me m'è arrivata solo una, di una persona che quasi non conosco. Il mio legale è esperto di wistleblower, cioé di persone che denunciano 'da dentro'  mi aveva detto che si sarebbe generata la paura a parlare con me dopo la mia denuncia. Non gli credevo, ma è andata così". Oggi, venerdì 11 marzo, le sue dimissioni.

 

 

 

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