Vaccino, Boris Johnson contro Mario Draghi per il blocco AstraZeneca: "A rischio la lotta al coronavirus"
A Boris Johnson non è piaciuta l'ultima mossa di Mario Draghi: quella di bloccare l'esportazione di 250mila dosi di vaccini AstraZeneca in Australia. Una scelta dettata dal fatto che in Italia le fiale a disposizione sono poche. Il premier australiano Scott Morrison si è mostrato comprensivo, riconoscendo che "in Italia muoiono 300 persone al giorno". "Posso certamente capire l'alto livello di ansia che c'è in Italia e in molti paesi in tutta Europa", ha detto, chiedendo comunque a Bruxelles di rivedere la decisione. Più duro di lui il ministro australiano delle Finanze, Simon Birmingham: “Questa è una dimostrazione di quanto bene continui a fare l’Australia rispetto alla disperazione di altri Paesi”.
Particolarmente critico, invece, è stato il primo ministro britannico, che ha condannato fortemente l'azione di Draghi. Ecco perché ha chiesto a Bruxelles di continuare a rispettare gli impegni, inviando i vaccini realizzati nel continente al resto del mondo. Il farmaco di AstraZeneca, infatti, è per metà inglese. "Limitare le esportazioni mette a rischio la lotta al virus", ha spiegato Johnson. Stando al sito Express, la decisione dell'Italia di bloccare le dosi in partenza per l'Australia sarebbe arrivata dopo una telefonata tra Johnson e Draghi in cui si è parlato proprio dell'importanza di rendere i vaccini disponibili in tutto il mondo.
E proprio in merito alla telefonata, il portavoce di Johnson aveva detto: "I due leader hanno discusso dell'importante ruolo che il G7 e il G20 giocheranno nell'aiutare la comunità internazionale a riprendersi dopo la pandemia da Covid". Un obiettivo ambizioso, che al momento, però, Mario Draghi ha dovuto mettere da parte per venire incontro alle difficoltà degli italiani.