Lo Zar Vladimir Putin non guarda in faccia a nessuno: c'è anche un bambino con la cartella tra le decine di manifestanti portate via dalla polizia di Mosca, che ha avuto l'ordine di usare il pugno duro contro chi si è radunato in piazza per protestare contro l'arresto del più famoso oppositore del presidente, Aleksey Navalny. Il blogger e attivista era a sua volta finito in manette sull'aereo che lo aveva riportato in patria qualche giorno fa, dopo il presunto avvelenamento e il ricovero d'urgenza a Berlino. Un fatto che ha scatenato la protesta degli anti-Putin. E questa scena sta già facendo il giro del mondo. La gente intorno grida: "Ma è un bambino", "Lasciatelo!". Ma si sente distintamente il poliziotto che dice: "Forza prendiamolo". L'authority russa delle telecomunicazioni Roskomnadzor aveva già minacciato le piattaforme TikTok e Vkontakte, l'equivalente russo di Facebook, di multe, soprattutto rispetto ai loro utenti più giovani. E le autorità avevano aperto un'indagine per "incitamento ad atti illegali contro i minori" e il ministero dell'Istruzione ha invitato i genitori a "impedire" ai loro figli di manifestare.