Donald Trump, l'avvocato Alfio D'Urso: "Frode elettorale contro di lui, ho la conferma dell'hacker". Ma da un carcere...
Una frode elettorale ai danni di Donald Trump. Questa la -peculiare - tesi sostenuta da Alfio D'Urso. L'avvocato riferisce di aver raccolto la testimonianza di Arturo D'Elia, un hacker già consulente di Finmeccanica-Leonardo, che avrebbe dichiarato di esser stato lo strumento di un'estorsione contro il presidente uscente degli Stati Uniti. L'ordine - è quanto riporta La Stampa - sarebbe arrivato da alcuni funzionari nell'ambasciata americana di via Veneto. Il tutto architettato per spostare, per via telematica, voti da Trump a Joe Biden. Ipotesi, questa, che D'Urso espone in un video oramai diventato virale. Nel filmato l'avvocato legge un "affidavit", un documento giurato in inglese, nonché unica prova di questa controversa teoria.
Lo stesso D'Elia prende le distanze dal legale. "È una pura invenzione. Smentisco assolutamente che D'Elia abbia mai avuto contatti con questo sconosciuto avvocato D'Urso - tuona il penalista Nicola Naponiello -. È una favola che esista un affidavit. Non è vero che ci siano dati rubati, non è vero che il mio assistito abbia informazioni su quanto accaduto o non accaduto nel 2019. A parte che è in carcere dai primi di dicembre, i fatti su cui risponde sono accaduti tra il 2015 e il 2017". D'Elia è infatti in carcere dal 5 dicembre scorso con l'accusa di avere rubato dati e informazioni dai computer dell'azienda Finmeccanica-Leonardo. D'Urso, civilista catanese il cui passato viene definito dal quotidiano di Giannini ricco di "piccole cause e di sottobosco politico", non avrebbe dunque altre fonti se non quella smentita dall'hacker. Eppure il suo affidavit sarebbe stato consegnato addirittura a Trump dall'attivista Maria Strollo Zack, anche lei convinta della teoria del "complotto italiano".