Donald Trump manda l'ambasciatrice Usa a Taipei: "Washington la pagherà". Crisi bellica con la Cina, primo guaio per Biden
Mentre l'America si preoccupa di Donald Trump e del suo secondo impeachment, il neo-presidente Joe Biden (in carica ufficialmente dal 20 gennaio) deve già affrontare un disastro diplomatico con la Cina. L'ultimo "regalo" del tycoon è la missione di Kelly Craft, ambasciatrice americana all'Onu, la prossima settimana a Taipei per incontrare la presidentessa Tsai Ing-wen e "rafforzare il sostegno deli Stati Uniti a Taiwan". Una mossa giudicata una provocazione da Pechino: "Se Washington gioca col fuoco pagherà un prezzo altissimo", ha minacciato il governo comunista cinese, che considera Taiwan un proprio esclusivo dominio, come Hong Kong.
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La tensione militare è alle stelle, e non è chiaro se gli Usa, sempre molto ambigui, sarebbero disposti a difendere anche dal punto di vista bellico, e non solo diplomatico, Taiwan in caso di invasione cinese. Nel frattempo a Pechino prosegue l'escalation di tensione: secondo il Corriere della Sera, l'Esercito popolare di liberazione sarebbe pronto ad "azioni devastanti senza bisogno di rischiare lo sbarco". La tv cinese ha mostrato un missile da crociera che distrugge un palazzo. "Si tratta di un CJ-10, ordigno di precisione capace di portare sul bersaglio una testata esplosiva da 500 chili", spiega il Corsera. Sarebbe stato "un esperimento di decapitazione, un monito a Taiwan", che dista appena 200 chilometri dalla costa continentale. Il cambio della guardia alla Casa Bianca, unita alla coda velenosa dell'amministrazione Trump, potrebbe favorire un'accelerazione espansionistica di Xi Jinping. E a quel punto Biden dovrebbe decidere, in fretta, cosa fare.