Donald Trump e la minaccia di impeachment, l'ultima mossa: "Auto-grazia", così getta gli Usa nel caos
L'ultima mossa di Donald Trump da presidente? Concedere la grazia a se stesso, ai propri figli e ai più stretti collaboratori, quelli che ancora non l'hanno abbandonato dopo l'assalto a Capitol Hill nel giorno dell'Epifania. Una bomba politica, alla luce delle voci che vorrebbero il presidente oggetto di una "incriminazione lampo" e messo sotto impeachment a due settimane dalla scadenza ufficiale del suo mandato
A riferirlo è il New York Times, secondo cui Trump avrebbe già affrontato il problema dopo le elezioni dello scorso 3 novembre, chiedendo ai propri consiglieri quali sarebbero le conseguenze dell'atto a livello legale e politico. Il presidente uscente, che ieri ha garantito una "pacifica transizione" in vista del passaggio di consegne con il democratico Joe Biden alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio teme che i suoi nemici cercheranno di colpirlo una volta lasciata la carica. Trump, si legge, ha considerato una serie di provvedimenti di grazia "preventivi" per i figli Don jr, Eric e Ivanka, per il genero Jared Kushner e per alcuni collaboratori, compreso Rudy Giuliani, per proteggerli da eventuali iniziative del Dipartimento della Giustizia dell'amministrazione Biden. Un timore rafforzato dopo le accuse di aver favorito il quasi-golpe dei trumpiani accorsi al Campidoglio. L'auto-grazia sarebbe il primo caso nella storia e da mesi agita giuristi ed esperti, non essendoci di fatto precedenti. Su un'unica cosa sono tutti d'accordo: coprirebbe solo i reati contestati in procedimenti federali e non sarebbe efficace per i processi a livello statale. Non avrebbe quindi effetto su eventuali azioni dei procuratori di Manhattan che indagano sulle attività e sulle finanze della Trump Organization.