Francia, "abusi e incesto". Lo scandalo Kouchner travolge l'ex europarlamentare socialista Duhamel
È una storia di silenzi, accuse e incesti quella della famiglia Kouchner in Francia. Camille Kouchner, 45 anni, avvocata e figlia di Bernard Kouchner, medico umanitario ed ex ministro degli Affari Esteri, sta per pubblicare un libro con delle rivelazioni scottanti sul suo patrigno, Olivier Duhamel, 70 anni, celebre politologo parigino e deputato europeo socialista dal 1997 al 2004. L’uomo, che fino a ieri pomeriggio era il presidente della prestigiosa “Fondation nationale des sciences politiques”, si è dimesso pochi minuti dopo che i giornali francesi hanno cominciato a pubblicare i primi estratti del libro di Camille, La familia grande. L’avvocata racconta che dopo il divorzio dei genitori, a partire dagli otto anni, è cresciuta con il fratello maggiore Julien, con il gemello, sua madre Evelyn Pisier e il suo secondo marito, Duhamel, divenuto il pilastro della famiglia in seguito al suicidio dei nonni materni e all’alcolismo di Evelyne.
Nel libro che uscirà giovedì, però, Camille Kouchner, rivela un pesante segreto di famiglia: gli abusi sessuali subiti oltre trent’anni fa dal fratello gemello a opera del patrigno. Come riporta il Corriere della Sera, c’è anche un primo racconto di quando il fratello aveva 14 anni e l’incesto praticato dal patrigno andava avanti ormai da un anno: “E' venuto nel mio letto e mi ha detto: ‘Ti insegno io. Vedrai, lo fanno tutti’. Mi ha accarezzato e poi, sai...”. Il ragazzo fece promettere il segreto alla gemella. Fino al 2008, quando i due svelarono gli abusi al fratello maggiore Julien e alla madre. Quest’ultima, però, non si mostrò sorpresa: “Gli dispiace, sai. E poi, non c’è stata sodomia. Il sesso orale è comunque una cosa ben diversa”. Dopo la morte della madre nel 2017, Camille decide di rivelare tutto con il libro che sta per arrivare nelle librerie francesi. “A te che discetti alla radio, a te che fai dono delle tue analisi agli studenti e ti pavoneggi negli studi tv, adesso ti spiego che avresti potuto, almeno, scusarti. Prendere coscienza e preoccuparti. Adesso ti ricordo che, invece, mi hai minacciata. Messaggio sulla mia segreteria telefonica: ‘Mi uccido’”, ha scritto la Kouchner.