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Attentato a Gedda, imbarazzo per la Farnesina: "Il console generale Stefano Stucci sta bene". Ma è gravemente ferito

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Lo Stato islamico è tornato ad attaccare e questa volta di mezzo c'è anche un italiano. Mercoledì 11 novembre a Gedda, in Arabia Saudita, i diplomatici stranieri intenti a partecipare a una cerimonia nel cimitero dei non musulmani sono stati attaccati da una granata. Il giorno dopo, l'attentato è stato rivendicato dall'Isis. Tra i colpiti c'è il console generale italiano Stefano Stucci, che viene definito "illeso" sui giornali. Anche la Farnesina si è affrettata a scrivere in un comunicato che l'uomo "sta bene". Secondo il Foglio e le sue fonti, però, non è vero: il console avrebbe riportato due ferite da schegge sulla gamba e i medici dovrebbero mettergli nove punti. Sono circa dieci le persone rimaste colpite durante la commemorazione, che era stata organizzata dal console francese e che quindi era un incontro ad alto rischio. Visto che nei giorni precedenti un uomo aveva tentato di accoltellare la guardia all’ingresso del consolato francese a Gedda.

 

 

 

Il giornalista del Foglio, Daniele Raineri, scrive che le ragioni per cui si è sminuita la vicenda potrebbero essere due: o Stucci non ha voluto dare pubblicità all'episodio o il ministero degli Esteri, capeggiato da Luigi Di Maio, "manca di trasparenza". Inoltre - secondo il giornalista - non si vorrebbe fare un torto neanche all'Arabia Saudita, che da anni investe molto per dare una nuova immagine al Paese, fatta di turismo e innovazione, e cerca di cancellare la vecchia immagine di sede dell'estremismo globale. Secondo il quotidiano, quindi, un titolo come "Attacco a Gedda, ferito anche il console italiano" non avrebbe fatto molto piacere. Se fosse andata così, secondo Raineri il caso saudita farebbe parte di un problema più generale, "la tendenza all’opacità e alla compiacenza". E qui cita il caso di Giulio Regeni in Egitto (non ancora risolto) e quello dei pescatori siciliani ostaggio in Libia, di cui ancora si sa poco o nulla. 

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