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Donald Trump, i repubblicani della Pennsylvania presentano ricorso alla Corte Suprema: "Mentono sul conteggio"

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I repubblicani della Pennsylvania battono un colpo e dimostrano di credere nella battaglia di Donald Trump che, dopo essersi trincerato alla Casa Bianca, avrebbe sfogato la rabbia contro una parte del partito, accusata di non avergli dato tutto il sostegno che merita nella sua convinzione di elezioni presidenziali rubate. Intorno alle 21.30 italiane i trumpiani della Pennsylvania hanno però rotto gli indugi, chiedendo ufficialmente alla Corte Suprema di intervenire per bloccare lo spoglio dei voti per posta arrivati dopo l’Election Day. La richiesta nasce alla luce delle ultime dichiarazioni delle autorità dello Stato, che hanno assicurato che i milioni di voti postali scrutinati sono arrivati prima dell’Election Day, mentre quelli arrivati dopo finora sono stati tenuti separati e ancora non scrutinati. I repubblicani non credono a questa versione, sostenendo nel loro ricorso alla Corte Suprema che lo Stato in realtà stia conteggiando tutti i voti. “Considerato il risultato delle elezioni del 3 novembre - si legge nel ricorso - il voto della Pennsylvania potrebbe determinare chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti ed attualmente non è chiaro se tutte le 67 commissioni elettorali delle contee stanno mettendo da parte le schede arrivate in ritardo". Le autorità della Pennsylvania affermano però che in ogni caso si tratta di poche migliaia di schede che molto difficilmente potrebbero avere un impatto sul risultato elettorale. 

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