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Donald Trump, il costituzionalista Ferrari sulla sfida con Joe Biden: "Non finirà presto, le sue cause saranno valanghe"

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"Le azioni giudiziarie promesse da Trump? Non sono solo una minaccia. Ieri mattina le cause depositate in materia elettorale erano già venti. Una di fronte a una Corte del Michigan, 19 di fronte a tribunali federali. La prima è arrivata alla Corte Suprema che l'ha respinta". Lo rivela Giuseppe Franco Ferrari, docente di Diritto Costituzionale alla Bocconi e grande esperto di diritto comparato. In passato ha insegnato anche alla University of Virginia. "Le 20 cause sono state tutte avviate prima della scadenza elettorale. Adesso arriverà l'ondata delle altre", precisa in una intervista al Giornale.

 

 

Ferrari entra nel dettaglio della costituzione Usa: "In America i giudici federali vengono nominati dal presidente e confermati con un voto del Senato. Prima ci voleva una maggioranza dei tre quinti. Nel 2013 Obama ha introdotto la cosiddetta opzione nucleare: per la conferma di un giudice bastano 50 senatori, esattamente la metà del Senato, visto che in caso di parità il presidente può dare il voto decisivo. Quale è stata la conseguenza? Prima si era costretti a cercare un accordo e si finiva per nominare giudici centristi. Adesso non serve più e ognuno nomina i suoi. Tutto si è estremizzato", conclude Ferrari.

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