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Donald Trump accusa Joe Biden di mischiare le schede: "Brogli, frodi e corruzione, abbiamo le prove"

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Joe Biden verso la Casa Bianca, ma per il presidente americano uscente qualcosa non torna. "Se si contano i voti legali vinco facilmente le elezioni! Se si contano i voti illegali e quelli in ritardo, ci rubano le elezioni", tuona Donald Trump. Il tycoon denuncia ancora "brogli, frodi e corruzione" da parte dei democratici e annuncia il ricorso alla Corte Suprema. Nel mirino i voti postali contati a seggi chiusi. "Abbiamo le prove - prosegue The Donald - la corruzione a Detroit e Philadelphia la conoscono tutti". E così questa guerra legale finisce nelle mani dei migliori: Bill Stepien (l'onnipotente stratega che da Arlington, Virginia, guida la sua campagna), di Pam Bondi (ex procuratrice generale della Florida) e Jay Sekulow (il famoso avvocato, campione della destra evangelica che lo ha difeso con successo dall'impeachment) la coppia che guida la task force di centinaia di avvocati scelti tra i più prestigiosi studi legali degli Stati Uniti.

 

 

Segue il pensiero di Trump anche Stepien che dichiara: "Continueremo a lottare per queste elezioni perché questo è ciò che il popolo americano merita e per smascherare le menzogne, i furti e gli imbrogli dei democratici che stanno dilagando in questo paese". La campagna di Trump - scrive Repubblica - si dice "convinta al cento per cento" che la Pennsylvania sia stata vinta dal presidente uscente, a meno che non appaiano "magiche pile di voti" per Biden. Anche per la Georgia, il team trumpiano ha una strategia. Qui i repubblicani chiedono il riconteggio solo nella contea di Chatham, di cui fa parte la città di Savannah (tradizionalmente democratica), sostenendo che le schede arrivate dopo il 3 novembre sono state illegalmente mischiate con le altre. Insomma la partita è ancora apertissima.

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