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Massimo Cacciari boccia Joe Biden: "Un personaggio sbiadito, simbolo del tradimento della sinistra italiana"
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Massimo Cacciari ha seguito in tv l'interminabile giornata elettorale americana. "Non c'è da stappare bottiglie o da festeggiare. Joe Biden è una figura sbiadita del passato. Passato anche in senso buono, per carità, ma passato. Meglio un passato decente anche se piatto rispetto a un futuro avventuroso, nelle mani di Donald Trump". Anche se poi Cacciari critica la sinistra italiana ed europea che tifa per lui. "Era già caduta a suo tempo nel trappolone dei Clinton, di Blair e Obama. La sinistra ha tradito, ha inseguito le politiche neoliberiste dei leader anglosassoni, ha perso per strada i ceti che rappresentava. I militanti, gli operai, gli strati più in difficoltà", precisa Cacciari in una intervista al Giornale.
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"Quando il conteggio dei voti sarà finito, noi saremo i vincitori". Biden si autoproclama presidente
L'ex sindaco di Venezia fa un esempio calzante: "A Marghera dove io prendevo il 70% dei voti c'è stato un mutamento clamoroso. Gli operai del Vicentino o del Trevigiano hanno fatto ciao ciao ai partiti che prima li tutelavano. Bene, molto hanno giocato questi innamoramenti frettolosi: l'Ulivo mondiale, il papa straniero, tutta la sbandierata retorica obamiana. Oggi Biden è solo il male minore. Ai tempi di Obama simboleggiava il polo moderato, necessario contrappeso all'Obama che poteva spaventare i benpensanti. Oggi è lui a rassicurare al confronto di Trump, ma ha bisogno di qualcosa di più frizzante, vivace e passionale alla sua sinistra".
E i progressisti da dove possono ripartire? "Certo, non rincorrendo Biden. Non si vedono ideali, strategie, suggerimenti interessanti. Però può anche essere che all'improvviso emergano figure nuove capaci di catalizzare l'opinione pubblica e di segnare una svolta. Io seguo con interesse Kamala Harris che indubbiamente è qualcosa di inedito nel panorama politico degli Usa, dominato dalle grandi dinastie, dalle stesse famiglie, sia in casa democratica che fra i repubblicani. Magari, al prossimo giro lei sarà il primo presidente donna. E quella sarà una lezione per tutti noi", conclude Cacciari
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