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Corea del Nord, il rapporto di Humans Right Watch racconta le sevizie nei lager di Kim Jong-un

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Un dossier di Human Rights Watch svela che nelle carceri nordcoreane la tortura è così costante da essere "rituale", gli assalti sessuali assidui, le umiliazioni continue: 88 pagine sulle Kuryujang, i gulag del regime di Kim Jong-un. Nel "sistema arbitrario, violento, crudele in cui vivono in costante paura, il processo è irrilevante, la colpa presupposta e l'unica via per sottrarsi è quella delle tangenti" ha descritto il direttore del dipartimento Asia dell'ong, Brad Adams. In carcere, scrive il Fatto quotidiano, si vive in buchi stretti senza bagno e sapone, i prigionieri rimangono ammassati decine senza coperte, a volte senza vestiti, anche d'inverno. Molte volte con accuse che non giustificano la detenzione.

 

 

Nelle pagine si racconta che alcuni detenuti sono stati obbligati a rimanere a testa in giù e con le mani sul pavimento solo per aver incrociato lo sguardo del carceriere. "Per punizione dovevamo allungare le braccia tra le sbarre per terra e loro ci camminavano avanti e indietro sopra, con gli stivali". Una guardia ha confessato, "usiamo bastoni, calci o semplicemente le nostre mani per estorcere le confessioni, oppure leghiamo le nostre cinture al collo dei sospetti per farli correre come cani". A volte, "stringendo le manette intorno ai pugni", colpivano teste finché non diventavano fontane di sangue.

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