Francia, ragazze in minigonna protestano contro l'abbigliamento "corretto" delle scuole
La Francia bigotta non piace alle giovani donne francesi, che hanno fatto partire una protesta contro l'abbigliamento "corretto" richiesto dagli istituti scolastici e dal ministro dell'Educazione Jean-Michel Blanquer. Rispondendo all'appello sui social network, molte adolescenti e liceali sono andate a scuola indossando minigonna, top o magliette scollate e poi hanno postato le loro foto online.
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La polemica è scoppiata quando, a causa delle temperature più alte del solito, l'abbigliamento delle studentesse francesi si è alleggerito. La novità, però, non è piaciuta alle scuole, che nei giorni scorsi hanno rifiutato l'accesso a chi indossava vestiti giudicati provocanti. "Basta vestirsi normalmente e andrà tutto bene", aveva detto Blanquer per cercare di placare gli animi. Tuttavia le sue parole hanno sortito l'effetto contrario e la protesta si è allargata a macchia d'olio.
Ma non è la prima volta che nel Paese di Macron ci si scandalizza per come si vestono o comportano le donne. Qualche giorno fa una 22enne è stata respinta all’ingresso del Museo d’Orsay a Parigi perché i funzionari hanno giudicato il suo abito troppo scollato. Ancor prima, a fine agosto, due donne intente a prendere il sole in spiaggia a seno scoperto a Sainte-Marie-la-Mer sono state invitate a rivestirsi dai poliziotti, per via delle proteste di una famiglia preoccupata per il turbamento dei bambini.
Questo eccessivo senso del pudore imbarazza l'attuale delegata alla Cittadinanza ed ex ministra alla Parità donne-uomini, Marlène Schiappa, che infatti si è schierata con la protesta: "In tutta la Francia ci sono ragazze che hanno deciso di mettersi in gonna, décolleté, crop-top o di truccarsi, per affermare la loro libertà rispetto a giudizi o atti sessisti. Da madre, le sostengo con vicinanza e ammirazione".