Beirut, l'agghiacciante sospetto del presidente libanese: "Possibile interferenza esterna con un missile o una bomba"
Qualcosa sull'esplosione di martedì 4 agosto a Beirut sembra muoversi. Il presidente libanese, Michel Aoun, non esclude l’ipotesi di un’interferenza esterna: "La causa delle esplosioni ancora non è stata determinata - ha messo le mani avanti interpellato dalla stampa - dato che esiste la possibilità che si sia prodotta un’interferenza esterna attraverso un missile, una bomba, o una qualsiasi altra azione". Ma c'è di più perché il presidente ha confessato di aver chiesto al suo omologo francese Emmanuel Macron "le immagini aeree dell’esplosione, se non le hanno, chiederemo ad altri paesi per determinare se si sia trattato di un attacco esterno".
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Nonostante questo Aoun ha ribadito di rifiutare un'inchiesta internazionale su quanto accaduto, perché "farebbe diminuire le possibilità di arrivare alla la verità". E ancora: "Serve un’atmosfera appropriata" per la costituzione di un governo di unità nazionale, in quanto un esecutivo siffatto "non può raggiungere in seguito i livelli di divisione ai quali abbiamo assistito con i governi presidenti".