Coronavirus, lockdown a Barcellona e nuovo focolaio in Cina. Lo scenario peggiore per gli esperti è realtà
Nuovo lockdown in vista in Spagna: dopo Madrid, stavolta è Barcellona il nuovo preoccupante focolaio di coronavirus, con le autorità della Catalogna che hanno chiesto ai residenti "di rimanere a casa", e di non uscire se non per ragioni essenziali, per contenere una nuova ondata di contagi. Ai quattro milioni di residenti di Barcellona è stato anche chiesto di non recarsi presso le proprie seconde case. Di nuovo chiusi anche i cinema, teatri e le discoteche e vietate le riunioni di più di dieci persone. I provvedimenti si estendono per due settimane.
Quello catalano solo l'ultimo dei casi di una pandemia che non accenna a scemare. Dall'America del Sud agli Usa (a Miami il sistema sanitario è al collasso) e di nuovo di ritorno in Asia, con 125 milioni di persone "confinate" in India e la Cina che teme un altro focolaio nello Xinjiang, la vera crisi più che sanitaria è economica: con un effetto domino simile (impossibile, di fatto, riprendere a viaggiare senza aumentare il rischio di contagio), pensare a una ripresa in tempi brevi è difficile. E l'incubo degli esperti, quello di uno scenario "a fisarmonica" con continui stop&go, sta diventando drammaticamente concreto.