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Maddie McCann, la procura non riesce a trovare prove per la colpevolezza di Christian Brueckner

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Il dramma di Maddie McCann, la bambina inglese di tre anni scomparsa nel 2007 in Portogallo e mai più ritrovato, sembra non finire mai, anche dopo due settimane dall'annuncio della morte. "Bisogna essere realistici: potremmo non riuscire a trovare le prove per incriminare Christian Brueckner", ha così spiegato il procuratore tedesco Hans Christian Wolters al giornale Braunschweig Zeitun, riferendosi al principale sospettato della morte di Maddie. Il magistrato che ha creato il caso Brueckner, ha fatto un passo indietro ammettendo per la prima volta che potrebbe non riuscire a trovare le prove con cui passare dai sospetti alle accuse formali.

 

 

A carico di Christian Brueckner, 43 anni, di cui parecchi passati nelle prigioni tedesche, c'erano e ci sono, tuttora, solo indizi. Molteplici, ma solo indizi, scrie il sito Fanpage.it. Potrebbe anche uscire dalla cella del carcere di Kiel dove è recluso da ottobre del 2018 tra pochi giorni, molto prima di aver finito di scontare la pena a cui è stato condannato per aver stuprato una turista in Algarve nel 2005 e per aver trasportato marijuana. I suoi avvocati hanno contestato alla polizia tedesca di averlo estradato per una condanna per droga e poi processato per un altro reato, lo stupro della 75enne turista americana a Praia da Luz nel settembre 2005, circa 18 mesi prima della scomparsa di Maddie. Secondo la legge tedesca la sentenza per lo stupro (emessa nel dicembre 2019) a carico di Brueckner, non è ancora definitiva, ma lo sarà il 16 luglio a meno che non dovesse essere annullata dalla Corte di giustizia europea, nel qual caso Brueckner tornerebbe libero.

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