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Coronavirus, l'Africa è una bomba a orologeria: i veri dati del contagio, ospedali travolti

Maurizio Stefanini
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Migranti con il Covid, rischia di essere il prossimo caso del Commissario Montalbano. È Porto Empedocle infatti la vera città celata sotto la fittizia Vigàta delle storie di Andrea Camilleri. Ed è a Porto Empedocle che è sbarcata la Sea Watch con a bordo 209 migranti tra i quali 28 casi positivi. Sembra che l'origine del contagio possa essere il Camerun, dove in effetti gli ultimi dati davano 12.270 contagi e 313 vittime. Intendiamoci, è poca roba. Il tasso di malati sulla popolazione è di 463 per ogni milione di persone, contro i 7330 degli Stati Uniti e i 3950 dell'Italia. L'Africa sub-sahariana è tuttora l'area del mondo meno colpita dalla pandemia, ed è stata l'ultima a venire raggiunta. Però è stata ormai raggiunta, proprio mentre si sta arrestando in Asia Orientale, prima area di diffusione, e in Europa, che è stata la seconda area di diffusione, a partire dall'Italia.

 

 

Secondo i dati, il Sudafrica ha ormai superato quota 100.000 contagi: ne ha 106.108, con 2102 morti. L'Egitto, che sta nell'Africa a nord del Sahara e che era stato il primo Paese a registrare un caso di Covid nell'intero Continente, ha superato quota 50.000: 58.141, con 2365 morti che sono più del Sudafrica. Vengono poi il Ghana con 14.568 casi e 95 vittime; il già citato Camerun, appunto; l'Algeria, con 12.076 casi e 861 vittime; il Marocco, con 10.693 casi e 214 vittime; il Sudan, con 8889 casi e 548 vittime; la Costa d'Avorio, con 7904 casi e 58 vittime; il Senegal, con 6129 casi e 93 vittime; il Kenya, con 5206 casi e 254 vittime; la Guinea con 5040 casi e 28 vittime; l'Etiopia con 5034 casi e 78 vittime; il Gabon con 4849 casi e 39 vittime; Gibuti con 4630 casi e 52 vittime; la Mauritania con 3902 casi e 114 vittime; la Repubblica Centrafricana con 3051 casi e 37 vittime; la Somalia, con 2835 casi e 90 vittime.

IL CASO MAYOTTE 
Va citato a parte il caso di Mayotte: due isole che sono un dipartimento d'oltremare della Repubblica francese, ma che comunque sono Africa. Con 2434 casi e 31 vittime hanno 8928 casi per ogni milione di abitanti, il che ne fa in proporzione l'ottavo territorio più infettato al mondo: dopo Qatar, San Marino, Città del Vaticano, Bahrein, Cile, Andorra e Kuwait. Vengono poi il Mali con 2001 casi e 122 vittime; il Sud Sudan con 1930 casi e 36 vittime; la Guinea Equatoriale con 1664 casi e 32 vittime; lo Zambia con 1477 casi e 18 vittime; la Sierra Leone con 1347 casi e 55 vittime; la Tunisia con 1159 casi e 50 vittime; la Repubblica Democratica del Congo con 1087 casi e 37 morti; il Niger con 1051 casi e 67 vittime. Ci sono anche altri Paesi sotto quota 1000, ma probabilmente la lista già data basta. Ripetiamolo: secondo la Oms in questo momento il grande allarme è per l'America Latina, definito il nuovo grande focolaio della pandemia. Sono ormai oltre 100.000 i morti per Covid in America Latina: 100.176 per la precisione, di cui 52.788 in Brasile, 23.377 in Messico, 8404 in Perù. E i contagiati sono arrivati a 2.153.562: non solo il Brasile con 1.152.066, ma anche il Perù con 260.810 e il Cile con 250.767 hanno superato i 238.833 dell'Italia. Allarmante anche la scalata della Russia con 608.881 contagi e una crescita di 7176 in 24 ore, anche se 8153 vittime indicano un tasso di letalità ancora basso. Preoccupa la scalata dell'India, pure se il peso specifico si riduce molto quando rapportato a oltre un miliardo di abitanti: 461.828 casi e 14.577 morti. Ovviamente l'effetto maggiore lo fanno gli Usa, con 2.425.826 casi e 123.520 decessi. Nell'intera Africa sub-sahariana i 232 215 casi e 5117 morti complessivi contati dalla Oms sarebbero ancora meno rispetto ai 238.833 casi e 34.675 vittime della sola Italia. Però, va ripetuto, in Italia i dati delle ultime 24 ore erano stati di 122 casi e 18 decessi. Nell'Africa sub-sahariana parliamo invece di 7542 casi e 121 contagi. L'Unione Africana, che a differenza della Oms non separa la regione tra il nord e il sud del Sahara ma la considera assieme, sosteneva tre giorni fa che si erano già superati i 300.000 contagi: per la precisione, 306.567 (+9.215 rispetto alle 24 ore prima) con 8.115 decessi (+190 rispetto alle 24 ore prima) in 54 Paesi del continente.

RISCHIO DI RITORNO
Comunque il rischio grave è che il Covid torni indietro in Paesi dove si stava esaurendo, riportando il contagio. Per questo l'allarme cinese, per via del focolaio di Pechino. Per questo l'allarme in Nuova Zelanda, dove un contagio è riapparso dopo che l'emergenza era stata dichiarata ufficialmente concusa dal governo. Per questo l'allarme in Germania, con il focolaio del mattatoio. È quasi sicuro che l'Ue potrebbe impedire ai cittadini statunitensi l'ingresso anche dopo il primo luglio, giorno della riapertura delle frontiere esterne. «Troppi contagi». A sua volta Trump ferma gli ingressi dei lavoratori (anche italiani): stop anche a stage, scambi di studenti e ragazzi alla pari. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ripetutamente avvertito che Covid-19 è una bomba a orologeria per l'Africa: quando scatterà l'innesco, il Continente non sarà in grado di far fronte al virus, soprattutto a causa della mancanza di infrastrutture sanitarie. Aveva dunque detto che l'Africa avrebbe dovuto «prepararsi al peggio». Il drammatico peggioramento della situazione in Paesi che come il Cile o il Perù all'inizio erano sembrati affrontare l'emergenza bene dimostra cosa può succedere quando un sistema sanitario va all'improvviso oltre i limiti delle sue capacità e collassa. Anche l'India è un Paese che sta ormai molto vicino ad un collasso del genere, se già non ha passato il punto critico. 

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