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M5S-Venezuela, giornalista Abc difende l'inchiesta: “Tutto quadra. Sapevo che stavo per cacciarmi in un vespaio”

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“Seguo la pista che dal Venezuela porta al Movimento 5 Stelle da almeno tre mesi. Ho capito subito che stavo per cacciarmi in un vespaio”. Così Marcos Garcia Rey ha difeso l’inchiesta sui presunti 3,5 milioni che nel 2010 sarebbero stati inviati dal regime chavista a Gianroberto Casaleggio. “Non sono un novellino incosciente - ha aggiunto l’uomo dello scoop sul quotidiano Abc - prima di pubblicare era mio dovere fare ogni possibile verifica”. L’autore dello scoop assicura di scrivere “cose di interesse pubblico, non fango politico” e infatti si vanta di non aver mai avuto condanne per diffamazione, nonostante gli argomenti scomodi delle sue inchieste.

 

 

Per quanto riguarda il tanto discusso documento pubblicato su Abc, il giornalista ha dichiarato che “mi è arrivato per posta da una fonte attendibile e già sperimentata. In più l’ho verificato in ogni dettaglio. Come? Con fonti umane e documentali. L’ho mostrato a persone che conoscono la prosa del regime e in particolare dei suoi servizi segreti, persone che hanno familiarità con i timbri e i simboli che all’epoca usava il governo. Ho controllato che tutti gli incarichi descritti nella lettera fossero corretti al momento della sua presunta redazione. E poi, ovvio, i nomi, le date, il contesto storico. Tutto quadra”. Insomma, Marcos Garcia Ray non arretra dinanzi alle smentite e alle minacce di querele provenienti dal M5S e dal Venezuela, che anzi accusa per il fatto di non aver voluto replicare: “Ho inviato minimo due lettere a ciascuno - ha svelato al Corsera - e con un piccolo software ho la prova che abbiano letto le mie domande. So anche per quanto tempo e con che dispositivo”. 

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