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Recovery Fund, i rigoristi rilanciano: "Aiuti una tantum solo con le riforme"
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Sul Recovery Fund sembra una battaglia a chi offre di meno. Ora i "Paesi frugali" mettono becco alla proposta fatta da Germania e Francia. "Non possiamo essere d'accordo con strumenti o misure che portino a una mutualizzazione del debito o ad aumenti significativi del bilancio dell'Ue". È la controproposta di Austria, Danimarca, Svezia e Olanda per il fondo che Merkel e Macron avevano ipotizzato essere di 500 miliardi. Si tratterebbe, questi, di elargizioni a fondo perduto.
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Scelta che ai Paesi rigoristi non piace: "Proponiamo quindi un fondo temporaneo di aiuti di emergenza una tantum per sostenere la ripresa economica e rendere i nostri settori sanitari resistenti alle possibili ondate future" di coronavirus, si legge nel documento, riportato dai media austriaci, in cui si parla di un fondo per due anni con prestiti a condizioni favorevoli. Poi i quattro insistono quindi sulla necessità di "riforme" che permettano agli Stati membri di essere "meglio preparati per la prossima crisi" e fissano altri paletti per il Fondo d'emergenza. "Il nostro obiettivo - conclude il documento - è fornire attraverso il bilancio pluriennale Ue finanziamenti temporanei e mirati nonché offrire prestiti a condizioni favorevoli a chi è stato colpito più duramente dalla crisi".
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