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L'Onu promette 40 miliardi contro la povertà

L'annuncio nell'ultima giornata del vertice. Ban Ki-Moon: "Manca molto, ma siamo sulla strada giusta"
di Roberto Amaglio sabato 25 settembre 2010

2' di lettura

Qualche volta i summit tra i Capi di Stato culminano anche in qualcosa di concreto. Nell’ultima giornata del vertice dell’Onu sulla povertà, infatti, i 140 leader mondiali presenti a New York hanno perfezionato l’accordo per uno stanziamento record: circa 40 miliardi di dollari saranno raccolti attraverso le donazioni di governi, singoli filantropi e associazioni. Colpo di scena – Usando una citazione del grande Mike, si potrebbe dire che questo epilogo non era certo nell’aria. Nei primi due giorni, infatti, l’unica proposta concreta (e del resto difficilmente attuabile) era stata quella del presidente francese Sarkozy sulla tassazione delle operazioni finanziarie. Da quanto è trapelato dal Palazzo di Vetro, gran parte dei 40 miliardi promessi dalla comunità internazionale andranno ai 49 paesi più poveri, soprattutto per potenziare propri programmi nella sanità. I 40 miliardi stanziati serviranno a salvare 16 milioni di vite umane entro il 2015. Nel dare l’annuncio, Ban Ki-Moon si è mostrato entusiasta. "Sappiamo cosa serve per salvare le vite di donne e bambini e sappiamo come le loro condizioni siano difficili rispetto agli standard degli Obiettivi del Millannio. Oggi siamo testimoni del genere di leadership di cui abbiamo bisogno". Traguardo lontano – Come era stato stimato alla vigilia della 65° Assemblea Generale dell’Onu, però, per raggiungere i gli Obiettivi del Millennio di miliardi da raccogliere ce ne sarebbero altri 80. E del resto le stesse organizzazioni non governative impegnate nella lotta alla povertà hanno accolto tiepidamente l’annuncio, ricordando le precedenti promesse mai mantenute (accuse in questo sono state rivolte anche all’Italia). A tal proposito, il ministro degli esteri Franco Frattini ha rassicurato l’assemblea internazionale. "Siamo consapevoli che a causa della crisi e del macigno del nostro debito pubblico non siamo riusciti a rispettare completamente gli impegni assunti. Ma la situazione già nel 2010 migliorerà, grazie al Pil in crescita dello 0,04%, pari a circa 3,5 miliardi di dollari".

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