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San Suu Kyi ritira il Nobel dopo 21 anni: "E' servito per non fare dimenticare la Birmania"

domenica 17 giugno 2012

2' di lettura

Oslo, 16 giu. (Adnkronos) - Aung ha ricordato come l'aver ricevuto il premio Nobel per la Pace, mentre era rinchiusa agli arresti domiciliari, l'ha "fatta sentire reale di nuovo, ha aperto una porta nel mio cuore". E soprattutto ha fatto in modo che il mondo "non dimenticasse" il popolo birmano e la sua lotta per la democrazia e la tutela dei diritti umani. Nel discorso pronunciato oggi ad Oslo, in una commovente cerimonia durante la quale la leader dell'opposizione birmana ha ricevuto il premio che non era potuta andare a ritirare 21 anni fa, Suu Kyi ha rievocato i giorni dei suoi anni agli arresti domiciliari. "Spesso mi sentivo come se non fossi più parte del mondo reale", ha detto. E riguardo al processo di riforme e le aperture democratiche nel suo paese, Suu Kyi - che continua a parlare di Birmania e non Myanmar il nome scelto dalla giunta militare - ha detto che la situazione e' positiva. Ma ha messo in guardia dal firmare assegni in bianco: "il mio partito, la Lega nazionale per la democrazia, ed io siamo pronti a svolgere qualsiasi ruolo nel processo nazionale di riconciliazione". Ed ha poi chiesto che vengano rilasciati tutti i prigionieri politici, perche' "un prigioniero di coscienza è un prigioniero di troppo". Erano stati il marito Michael Aris, morto negli anni scorsi, e i due figli a recarsi a Oslo nel 1991. Oggi un lunghissimo applauso ha accolto la leader dell'opposizione birmana, impegnata nel suo primo viaggio in Europa da 21 anni.

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