Il Cairo, 5 dic. - (Adnkronos/Aki) - Violenti scontri sono scoppiati tra sostenitori e oppositori del presidente Mohammed Morsi davanti al palazzo presidenziale al Cairo. Esponenti dei Fratelli Musulmani sono scesi oggi in piazza per manifestare il loro sostegno al decreto costituzionale emesso da Morsi il 22 novembre, scontrandosi davanti al palazzo dove i gruppi dell'opposizione stavano manifestando da martedì. Sulla pagina 'Facebook' dei Fratelli Musulmani il portavoce Mahmoud Ghozlan ha detto che la manifestazione odierna è stata indetta per "tutelare la legittimità dopo le infrazioni condotte da un gruppo che pensava di poter scuotere la legittimità o imporre la loro opinione con forza". I manifestanti anti Morsi hanno svolto un sit-in fuori dal palazzo presidenziale dopo aver marciato in migliaia ieri notte per contestare la bozza di costituzione e la dichiarazione costituzionale con cui il presidente ha esteso i suoi poteri. Dopo essere stato costretto lunedì sera a lasciare il palazzo presidenziale a causa delle proteste dei manifestanti, il presidente egiziano Mohamed Morsi vi ha fatto ritorno questa mattina, come ha annunciato l'ufficio di presidenza. Lunedì sera migliaia di persone scese in piazza contro il recente decreto costituzionale di Morsi hanno infranto il cordone della polizia intorno al palazzo presidenziale e sono state messe in fuga solo da un fitto lancio di lacrimogeni. La manifestazione, tuttavia, non si è fermata e un presidio di attivisti è rimasto di fronte all'edificio per tutta la notte. Ciò che si sta verificando in Egitto, dove si assiste a violente manifestazioni e scontri tra sostenitori del presidente Muhammad Morsi e i suoi oppositori, "è solo il prezzo che dobbiamo pagare per il progresso e la democrazia", dice dal Cairo Yuhanna Kolta, vicario patriarcale della Chiesa copta cattolica in Egitto, che in un'intervista ad Aki-Adnkronos International spiega che "la Chiesa copta cattolica non ha preso alcuna iniziativa rispetto alla situazione cui si assiste in Egitto" in questi giorni. "I religiosi - sottolinea - non devono immischiarsi negli affari politici". Kolta precisa che "la Chiesa egiziana in generale, ossia cattolica, ortodossa e anglicana, ha già preso la sua iniziativa, ossia ritirarsi dall'Assemblea costituente egiziana, di cui ero uno dei membri".