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E' morto Masao Yoshida, l'eroe della centrale nucleare di Fukushima

Spense i reattori con acqua di mare, ignorando i superiori. Ucciso da un cancro che lo consumava dal 2011
di Francesca Canelli domenica 14 luglio 2013

Masao Yoshida

2' di lettura

Spense i reattori della centrale nucleare di Fukushima, con acqua di mare, ignorando gli ordini dei superiosi. Per questo, dal 2012, Masao Yoshida viene considerato un eroe del Giappone e grande è stato il dolore dei connazionali per la sua morte, avvenuta oggi, 9 luglio. L'ex direttore generale del dipartimento delle risorse nucleari della compagnia giapponese Tepco combatteva da quasi due anni con un tumore all'esofago, e oggi l'ultimo respiro in un ospedale di Tokio. Aveva 58 anni. La dirigenza della Tepco ha comunicato la notizia, escludendo che il cancro sia stato causato dalle radiazioni alle quali l'uomo è stato esposto per gran parte della sua vita, perchè "normalmente ci vorrebbero tra i cinque e i 10 anni perché emergano patologie del genere". Dopo un primo intervento chirurgico per rimuovere il tumore, Yoshida era stato nuovamente operato nel luglio 2012 per un'emorragia cerebrale. La sua morte solleva comunque molti dubbi.  L'impresa di Fukushima - L'11 marzo 2011, la città di Fukushima viene colpita da un violento terremoto e da un maremoto, che causano il danneggiamento del nucleo dei reattori nella centrale nucleare della Tepco. Uno di essi è in situazione critica, minacciando di esplodere da un momento all'altro. A questo punto Yoshida, ignorando le istruzioni dei superiori, dirige personalmente le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza, usando acqua di mare. A operazione riuscita, l'eroe viene acclamato dalla folla e la sua fama di eroe diventa internazionale. La situazione attuale - Martedì mattina è stata registrata una fortissima crescita dei livelli di radioattività nell'acqua del pozzo di osservazione vicino all'impianto nucleare giapponese. Secondo quanto ha reso noto la Tepco, il livello di cesio 134 è salito in modo allarmante, mentre quello del cesio 137 è cresciuto a 18mila bequerel rispetto ai 210 di venerdì. Il pozzo di osservazione è stato scavato in dicembre vicino al reattore numero 2 del complesso, ad una distanza di 27 metri dall'oceano. Non è ancora chiaro se l'acqua contaminata sia filtrata fino alla costa.  di Francesca Canelli

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