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Mille euro al giornoper mostrare le tetteTutti i segreti delle Femen

Il movimento nato a Kiev, in Ucraina, ha la sua base di addestramento a Parigi. Con tanto di stipendi e rimborsi spese per le attiviste. Dietro c'è un businessman americano
di Marta Macchi domenica 17 marzo 2013

La contestazione delle Femen

2' di lettura

  Siamo abituati a vederle a seno scoperto, nella maggior parte delle volte bellissime, protestare contro i potenti del mondo. Questo è il movimento globale delle donne "Femen". L'organizazione si muove per difendere l'ugualianza sessuale e sociale nel mondo. Sono a tutti gli effetti dei soldati o meglio delle soldatesse a tette scoperte e, come tali, si formano seguendo dei rigidi addestramenti. Il topless è il loro punto di forza, solitamente adornato con scritte provocatorie e slogan "forti". Le attiviste, moralmente e fisicamente in forma come qualsiasi altro militare, sono il simbolo del femminismo del terzo millennio con seguaci in tutto il globo. Le amazzoni dell'era moderna non sono però solo esibizioniste dalle forti motivazioni ma vere e proprie attiviste che mettono a segno azioni civili estreme e con un alto grado di complessità, e quasi sempre riescono a raggiungere lo scopo designato. Gli avversari più bersagliati? La dittatura, la Chiesa e l'industria del sesso. Recentemente in italia sono riuscite a catalizzare l'attenzione sulle proprie richieste in due occasioni di nota rilevanza: durante l'elezione del Papa Francesco lo scorso 13 marzo (con i seni scoperti e la scritta "Stop alla pedofilia") e all'udienza del processo "Ruby" contro Silvio Berlusconi. Il movimento - L'organizzazione di protesta è stata fondata a Kiev, Ucraina, nel 2008 ma la città che ospita il "centro di addestramento" è Parigi. Il gruppo, formato da ragazze per lo più giovanissime, è strutturato in maniera ottimale con punti di appoggio in tutta Europa e, secondo alcune indiscrezioni, presto anche in Canada, Usa, Brasile e Israele. La domanda sorge spontanea: chi sponsorizza il progetto? Da dove provengono i fondi necessari per poter mettere a segno gli atti provocatori che fanno il giro del mondo? Lo scorso autunno una giornalista del canale tv 1+1 si è arruoalata, figendosi una seguace, per studiare gli scalini piramidali del movimento. Secondo il report le ragazze percepirebbero un lauto compenso di mille euro al mese, 2500 invece per quelle che lavorano nella sede ucraina (dove il salario medio di un lavoratore non supera i 500 euro). Le dimostranti della capitale francese sarebbero le più retribuite: 1000 euro al giorno. Chi c'è dietro a tutto questo? Chi compila gli assegni? Chi siede in cima alla piramide? Sempre secondo la reporter di 1+1 l'organizzazione Femen sarebbe tutelata da un "businessman" americano con forti coinvolgimenti economici a Kiev: Jed Sunden. E viene quasi automatico chiedersi: perchè?  

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