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Troppa igiene? Secondo Cambridge rischi l'Alzheimer

Lo studio dell'Università di Cambridge: vivere in Paesi industrializzati e in "bolle asettiche" comporta un rischio maggiore di contrarre la malattia
di Andrea Tempestini domenica 8 settembre 2013
Troppa igiene? Secondo Cambridge rischi l'Alzheimer

2' di lettura

Troppa igiene? Rischi l'Alzheimer. E' quanto sostiene, in estrema sintesi, una ricerca della Divisione di Antropologia Biologica dell'Universtià di Cambridge, che ammonisce sui rischi che derivano dalla maggiore igiene che contraddistingue i Paesi più industrializzati. Quella che viene definita una sorta di "bolla asettica" in cui viviamo ha un rovescio della medaglia: il rischio maggiore di sviluppare demenza e declino cognitivo, oltre, appunto, all'Alzheimer. Deficit immunitario - Secondo la ricerca gli ambienti puliti e l'attenzione alla cura del corpo causano un deficit di efficienza del nostro sistema immunitario poiché siamo in minore contatto con i batteri, agenti patogeni, virus e altri microrganismi. Già in precedenza diversi studi avevano suggerito come i bimbi che giocano in ambienti non troppo "puliti" sono in grado di sviluppare in modo migliore il sistema immunitario, che diventerebbe così più vulnerabile agli effetti dell'infiammazione collegata alla malattia di Alzheimer. La ricerca - La dottoressa Molly Fox, in tandem con Gates Cambridge Alumna, ha scoperto che vi sarebbe un rapporto altamente significativo tra la ricchezza di una nazione, l'igiene e l'impatto della malattia neurodegenerativa sulla sua popolazione. I ricercatori - analizzando i dati raccolti per età, tasso di natalità della popolazione e aspettativa di vita - hanno scoperto che i Paesi industrializzati e ad alto reddito, contraddistinti da migliore igiene e grandi aree urbane, presentano tassi molto più alti di Alzheimer. Secondo la Foz, lo studio aggiunge ulteriore peso all'ipotesi dell'igiene in relazione al morbo.  Le cifre - Nel dettaglio, lo studio - pubblicato sulla rivista Evolution, Medicine and Public Health - ha rimarcato come i Paesi che hanno tassi molto più bassi di malattie infettive (Svizzera e Islanda) abbiano il 12% di tassi più elevati di Alzheimer rispetto a quelli con alti tassi di malattie infettive, come la Cina o il Ghana. Infatti gli ambienti sanificati delle nazioni sviluppate hanno come risultato una minore esposizione a una vasta gamma di batteri, virus e altri microrganismi.

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