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Il Nobel ai tre scienziati che hanno insegnato la chimica ai computer

Il premio nelle mani di Martin Karplus, Michael Levitt e Arieh Warshel per gli studi sui modelli in grado di descrivere reazioni chimiche complesse
di Nicoletta Orlandi Posti domenica 13 ottobre 2013

2' di lettura

L'Accademia Reale di Stoccolma, ha assegnato il premio Nobel per la Chimica 2013 all'austriaco-statunitense Martin Karplus dell'Università di Strasburgo, allo statunitense britannico Michael Levitt dell'Università di Cambridge e all'israeliano statunitense Arieh Warshel dell'Università di Southern California per i loro studi sui modelli in grado di descrivere reazioni chimiche complesse. I tre scienziati hanno vinto il prestigioso premio per aver "insegnato" la chimica ai computer. E' merito loro, infatti, se esistono programmi in grado di simulare le interazioni tra molecole che sono alla base di tutti i processi della vita, da come un farmaco "si aggancia" alla proteina che deve colpire a come la clorofilla assorbe le radiazioni solari nella respirazione delle piante.  I tre scienziati, spiega la motivazione del premio, hanno sviluppato le equazioni che permettono di simulare i processi chimici e persino di predire l'esito delle reazioni prima di effettuarle. Questo tipo di studi oggi è fondamentale nella chimica industriale e nello sviluppo dei farmaci, grazie anche alla potenza di calcolo sempre maggiore dei computer, perchè evita esperimenti a vuoto e permette di regolare finemente i processi che si vogliono ottenere in un tempo molto minore. Se ad esempio si vuole sapere quale tra una serie di molecole interagirà di piu' con una proteina si può "far fare" il lavoro al computer, che può identificare quella che darà i migliori risultati, su cui poi lavorare nella pratica. "Il computer - scrive il comitato di Stoccolma - oggi sono diventati importanti per un chimico quanto le provette".  Il pregio principale delle equazioni sviluppate a partire dagli anni '70 dai tre scienziati, continua il comunicato associato al premio, e' stato quello di unire la fisica classica e quella quantistica nella descrizione delle interazioni tra le molecole. La prima infatti non può arrivare abbastanza nel dettaglio quando si parla del comportamento di singoli atomi, mentre la seconda richiede una massa di calcoli che sarebbe eccessiva anche per i computer moderni. "I laureati di quest'anno sono riusciti a prendere il meglio dai due mondi - spiega il comitato - trovando un metodo che usa entrambi i tipi di fisica".  

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