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Principessa Diana, non fu un incidente: il Daily Mail ha nuove prove

Un flash, due uomini su una moto, poi l'incidente: secondo il tabloid britannico si trattava di due 007
di Francesca Canelli sabato 31 agosto 2013

2' di lettura

Sedici anni sono passati da quando, a mezzanotte e venti del 31 agosto 1997, Lady Diana morì nell'incidente nel Pont de l'Alma, a bordo della Mercedes guidata dallo chaffeur Henri Paul. Ma il caso è tutt'altro che vicino alla soluzione.  La ricostruzione - L'ultimo fotogramma disponibile immortala la Principessa girata di spalle, mentre scruta la strada dietro di sé, forse per controllare che nessun paparazzo la seguisse all'uscita del Paris Ritz Hotel, nella capitale francese. Quello che accadde nei due minuti successivi appare centrale nello sviluppo delle indagini, condotte dalle forze di Scotland Yard. Ancora oggi molti sono convinti che non fu un incidente, ma che si sia trattato di omicidio. Voluto dai servizi segreti britannici, commissionato dalla famiglia reale. Diana era segretamente accusata di aver divorziato dal principe Carlo, ma soprattutto era la sua presunta relazione col milionario egiziano Mohammed al-Fayed a infastidire i reali. In più, sembra che avesse da poco scoperto di essere incinta, e intenzionata a lasciare l'Inghilterra per trasferirsi in California con i due principini, William e Harry.  I testimoni e le nuove fonti - Le colpe piombarono inizialmente sull'autista, accusato di essersi messo alla guida ubriaco. ma poco ci volle perché iniziassero a trapelare voci di un'ipotetica congiura. Una giornalista del Daily Mail, Sue Reid, avrebbe le prove che Paul non fosse ubriaco. Inoltre, la Reid racconta di aver parlato con una fonte affidabile dei servizi segreti britannici, e di essere venuta a conoscenza di due nomi. Due agenti speciali dell'intelligence britannica che la sera del 31 agosto si trovavano a Parigi. Stando alle ricostruzioni, al momento dell'incidente di fianco alla berlina di Diana c'era una moto, guidata da due persone. E un testimone avrebbe visto un flash precedere il momento dell'impatto, e un uomo scendere dalla moto e avvicinarsi all'auto, guardare dentro e fare un gesto di "ok" al compagno. Subito dopo, l'uomo sarebbe risalito in moto, allontanandosi in tutta fretta. E, secondo la reporter, poteva trattarsi proprio dei due agenti. Lo scopo era solo spaventare Diana in una sorta di avvertimento. Diana non doveva morire, tutto ciò che venne dopo fu per salvare l'immagine della corona e degli 007 inglesi.

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