Eric Lawson era diventato famoso, a cavallo tra gli anni '70 e '80, per aver regalato il proprio volto a una delle più celebri campagne pubblicitarie della Marlboro. L'attore americano aveva poi recitato in tante serie televisive ma quella famosa pubblicità oscurò ogni altra sua attività: per tutti era semplicemente Marlboro Man, l'uomo che diede fascino alle sigarette. La vita - Lawson è morto all'età di 72 anni nella sua abitazione di San Luis Obispo (California), stroncato da una broncopneumopatia cronica. Un uomo ossessionato dalle sigarette, che fumava a ripetizione fin da quando aveva 14 anni. Era conscio dei possibili pericoli che correva ma, come ha recentemente raccontato la moglie, non riusciva proprio a smettere. Girò uno spot contro il fumo che era una sorta di parodia della pubblicità originale che lo aveva reso famoso, concesse una celebre intervista a Enterteinment Tonight in cui parlò a lungo dei gravi danni alla salute che esso provoca ma, nonostante questo, smise di fumare solo quando gli diagnosticarono la grave ostruzione bronchiale, che ora gli è costata la vita. Le pubblicità - Lo spot che gli regalò la fama fu creato da Leo Burnett nel lontano 1954, quando le sigarette si potevano reclamizzare e il loro utilizzo era consentito quasi ovunque. L'obiettivo della campagna pubblicitaria era quello di "nobilitare" le sigarette con il filtro, al tempo considerate "roba da femminucce". Ed ecco allora susseguirsi, uno dopo l'altro, una lista di uomini Marlboro: virilità, bellezza e uno stile da perfetto cowboy, questi gli ingredienti che contribuirono a sdoganare il filtro e a riabilitarlo anche tra gli uomini. Questa trovata pubblicitaria andò avanti per parecchi anni ed ebbe effetti immediati sulle vendite: nel 1955, quando la pubblicità cominciò ad essere trasmessa, il famoso marchio incassava circa 5 miliardi di dollari, che diventarono 20 dopo appena due anni. Ma il destino di questi Marlboro Man non è stato altrettanto fortunato. Tanti, infatti, i protagonisti delle pubblicità morti per malattie legate al fumo. Lawson è solo il quinto della lista, ma prima di lui persero la vita per questo diffuso vizio David Millar, Dick Hammer, Wayne McLaren e David McLean.