Microchip nei neonati per controllare la loro salute

di Andrea Tempestinisabato 26 aprile 2014
Microchip nei neonati per controllare la loro salute
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Poco dopo le elezioni dello scorso febbraio, dopo il trionfo del M5S, tra quelli dell'esercito di improvvisati in Parlamento si distinse il "cittadino" Paolo Bernini, che a Ballarò snocciolò le sue farneticanti teorie sui chip impiantati sottopelle con cui veniamo controllati, tracciati, inseguiti, studiati eccetera eccetera. Come ovvio, il Bernini, venne sbertucciato da destra, centro, sinistra, da giornalisti, comici e chi più ne ha più ne metta. Oggi, però, il grillino-complottista (che al suo portfolio di fesserie ne ha aggiunte altre su Bin Laden, scie chimiche, finanziamenti pubblici e anche quelle infamanti sull'auto-attentato l'11 settembre, sic) si prende una piccola rivincita. Già, perché il chip sottopelle sta per arrivare. Ecco, non ce lo installeranno a nostra insaputa fantomatici governi e/o big del farmaco o dell'industria; il chip sarà una scelta, ma sta per arrivare. La svolta - Succede che, dopo aver fatto le prove sugli animali domestici, è tutto pronto per passare sugli esseri umani. Leslie Saxon, capo della divisione di cardiologia della University of Southern California, ha annunciato in una conferenza stampa che entro dieci anni sarà possibile installare sui neonati un microchip che monitorerà tutti i parametri vitali (il chip è una sorta di tatuaggio). L'annuncio è' arrivato nel corso di una conferenza organizzata dall'Institute of Electrical and Electronic Engineers, dove è stato spiegato che i dati potranno essere direttamente trasmessi, per esempio, agli smartphone dei genitori e dei pediatri per controllare in tempo reale lo stato di salute dei piccoli. Dunque il chip sta per arrivare. Ma con buona pace del Bernini non avranno nulla a che fare con cospirazioni, controllo delle menti, terroristi risuscitati, elettro-imposizione di stimoli ed emozioni, eccetera...