"Se potete, rimanete a casa". Così il sindaco di New York Bill de Blasio, insediato da pochi giorni, affronta l'emergenza maltempo scatenatasi sulla Grande Mela e sullo stato del New Jersey. Sono almeno 16 le vittime della bufera di neve che in queste ore sta battendo la metropoli, con almeno 4.000 voli bloccati verso o fuori gli Stati Uniti. Storicamente le tempeste hanno complicato la vita di diversi sindaci a New York. Nell’inverno del 1969 la lenta risposta del sindaco John Lindsay compromise la sua rielezione mentre nel 2010 fu il predecessore di de Blasio, Michael Bloomberg, a finire sul banco degli imputati per la tempesta che blocco la metro per diversi giorni. "Se la situazione dovesse peggiorare reagiremo con misure adeguate, stiamo costantemente monitorando la situazione", ha assicurato de Blasio, tra i maggiori critici di Bloomberg all'epoca. Guarda le foto nella Gallery Situazione pericolosa - "Sarà brutale", ha annunciato il meteorologo di Weather Channel, Tom Moore, prevedendo temperature glaciali e fino a mezzo metro di neve su New York, Boston e altre città del Massachusetts, del Connecticut e del Rhode Islans. Nel New England sono già stati cancellati 1.800 voli mentre sarà chiuso da questa sera l’aeroporto Logan di Boston. In molte aree è stato di allerta. "La situazione è molto pericolosa", ha avvertito il governatore del Massachusetts, Deval Patrick, che ha ordinato la chiusura degli uffici pubblici dalle 15 di questo pomeriggio. A Chicago le temperature oggi non si sono mosse dai meno venti gradi Celsius. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha dichiarato lo stato di emergenza. A New York città sono attesi 12-15 centimetri di neve ma con temperature di -13 °C, che diventeranno -23 °C di temperatura percepita a causa del vento che soffierà fino a quasi 60 km all’ora. Le vie di comunicazione più importanti dello Stato di New York saranno chiuse dalle 6 (ora italiana) di venerdì mattina. Cuomo ha consigliato i residenti di «stare a casa» per tutta la giornata di venerdì. Voli cancellati - La neve, i venti violenti e un’ondata di freddo gelido hanno hià investito il nord-est degli Stati Uniti: un cocktail micidiale che ha messo in difficoltà il traffico aereo. In totale, almeno 4.000 voli dentro, verso o fuori gli Stati Uniti sono stati cancellati e 7mila hanno subito ritardi più o meno lunghi. Gli aeroporti più colpiti sono stati quello internazionale di Chicago, O'Hare, e il Liberty International Airport di Newark. All’aeroporto Logan di Boston, un quarto dei voli ieri pomeriggio erano stati cancellati. A New York la temperatura potrebbe scendere a meno 13 gradi.