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Iran, ragazze sfregiate con l'acido da alcuni motociclisti: "Erano malvelate"

di laura vezzo domenica 26 ottobre 2014

3' di lettura

Le donne di Isfahan, città dell'Iran centrale, non possono sentirsi tranquille e libere nemmeno dentro all'abitacolo della loro automobile; nella città iraniana, famosa tra i turisti per i suoi mosaici blu, stanno infatti circolando i cosìddetti "motociclisti moralizzatori" che a suon di secchiate di acido in faccia, fanno capire alle donne musulmane che è sbagliato mettersi male il velo, anche se si è da sole nella propria auto.  La punizione disumana - Secondo le autorià iraniane le vittime sarebbero solamente due, sei secondo l'ospedale locale e treidici invece per i social media; di certo si ha il nome della prima donna sfregiata dall'acido per mano di un estremista islamico. Si tratta di Neda, 27 anni: intorno a inizio ottobre, mentre stava guidando, ha sentito il telefonino squillare, si è accostata per rispondere alla mamma e due uomini a cavallo di una moto le hanno gettato l’acido in faccia. Neda è ancora ricoverata all'ospedale di Teheran e, secondo l’agenzia di informazione Isna, ha perso un occhio. La seconda vittima accertata è Maryam, che si è meritata, secondo i suoi carnefici, due litri di acido addosso, attraverso il finestrino aperto. La differenza fra questi crimini, e quelli già avvenuti in precedenza in Iran, è che questa volta non c'è nulla di personale in tali azioni disumane, ma anzi ricordano l'Afghanistan dei talebani. Il motivo della punizione - Tra i cittadini di Isfahan si crede che le vittime, tutte con un'età compresa fra i 25 e i 30 anni, vengano colpite con l'acido perchè malvelate; è infatti un'abitudine diffusa nelle città islmaiche, per sdoganare l'imposizione nel '79 dell'hijab, indossare foulard striminziti e abiti sì coprenti, ma attillati.Tra i siti locali, tuttavia, si assicura che tra le ragazze fregiate ve ne fossero alcune abbigliate in modo aderente ai dettami religiosi; sono questi i casi che hanno destato maggiore scalpore non solo sui siti dissidenti, ma anche su quelli ufficiali.  Chi sono questi moralizzatori - Con l'elezione del presidente riformista Rouhani il tema del velo è diventato molto dibattuto, dividendo il paese tra progressisti, che vorrebbero regole più morbide, e conservatori che sono invece per un'applicazione più severa delle leggi religiose: per il momento sembrano avere la meglio questi ultimi, tanto che il parlamento ha approvato una legge che dà più potere alla polizia religiosa Ansar e-Hezbollah. Inizialmente si pensava che i motociclisti moralizzatori appartenessero a questa polizia religiosa, ma poi la notizia è stata smentita. Altri, invece, ipotizzano che i motociclisti di Isfahan siano estremisti che si sono sentiti autorizzati a reprimere l’indecenza. Cosa dicono le autorità iraniane - Le autorità dell'Iran si distaccano da questi atteggiamenti e si definiscono scioccati: "Anche se una donna esce per strada nel modo più indecente, nessuno ha il diritto di farle una cosa simile", afferma l’Hojatoleslam Mohammad Taghi Rahbar, guida alla preghiera del venerdì. Un parlamentare ha, invece, accusato "i servizi di intelligence stranieri e sionisti di celarsi dietro gli attacchi" per dare un’immagine distorta dell’Islam. La polizia, per ora, ha annunciato l’arresto di quattro sospetti che ora rischiano la pena di morte.

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