Il fronte degli euroscettici spaccato in due:Le Pen da una parte e Farage con Grillo dall'altra

di Nicoletta Orlandi Postisabato 31 maggio 2014
Il fronte degli euroscettici spaccato in due:Le Pen da una parte e Farage con Grillo dall'altra
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L'attacco all'Europa da dentro i Palazzi del potere è iniziato con gli accordi tra gli euroscettici eletti domenica scorsa. Accordi che vedono a Bruxelles la formazione di due gruppi distinti ma accumunati dall'idea di sovranità nazionale e lotta all'integrazione nella Ue. Da una parte c'è il fronte di destra coalizzato attorno alla figura di Marine Le Pen, leader del partito francese Front national (Fn). Il movimento nazionalista ha ottenuto grande successo nelle elezioni europee di domenica, raggiungendo il numero maggiore di seggi francesi (24): per formare un gruppo, gli eurodeputati di almeno altri sei Paesi devono affiliarsi al Fn. «Noi siamo una alleanza costruita, ragionata, politica, solida», ha detto Le Pen, leader del Front National francese dopo l'incontro con Geert Wilders del Partito olandese per la libertà (Pvv), Matteo Salvini (Lega Nord), Gerolf Annemans del Vlaams Belang e Harald Vilimsky del Fpo. «I soli coerenti siamo noi. Noi non siamo come gli altri, che vogliono imporre un modello unico a tutti. Siamo i difensori delle differenze, della ricchezza delle differenze, della specificità dei modelli che sono emersi nei nostri rispettivi Paesi. Possiamo avere delle divergenze rispetto alle politiche nazionali ma questo non rappresenta una incoerenza del gruppo, che si batte precisamente perché siano i popoli a decidere e non le istituzioni sovranazionali e tecnocratiche dell’Unione europea», ha detto Le Pen. «Cercheremo di bloccare con i nostri voti ogni avanzamento a scapito dei popoli e a beneficio di un’integrazione federale dell’Unione europea, per la quale si battono il Pse e il Ppe, e credo di potervi dire che c’è una certa inquietudine dopo i nostri risultati», ha spiegato Le Pen. Nel gruppo dei "nazionalisti" non entrerà Alba Dorata, che in Grecia ha ottenuto il 9,38%), né l'estrema destra antisemita ungherese (Jobbik 14,68%), né quella tedesca di Pastors che ha preso solo l'1%, e neppure quella bulgara (Ataka all'11,96%). L’altro fronte degli euroscettici è quello del britannico Ukip di Nigel Farage, che già fa parte del Gruppo Europa della libertà e della democrazia che con Beppe Grillo sono pronti a formare un nuovo gruppo al Parlamento europeo. Il politico indipendentista inglese, presidente del partito euroscettico inglese ha incontrato ieri il leader del Movimento Cinque Stelle che ha conquistato il 21,15% alle elezioni. Le dichiarazioni al termine dell'incontro sono suonate come dichiarazioni di guerra: «Se funziona, sarebbe magnifico vedere ingrossare le file dei cittadini al nostro fianco. Se riusciamo a trovare un accordo, potremmo divertirci a causare un sacco di guai a Bruxelles». Beppe Grillo ha detto: «Siamo Ribelli con una causa e combatteremo con il sorriso». Ora bisognerà vedere se riusciranno a formare i gruppi. I dati delle elezioni mostrano il Partito popolare europeo (Ppe) vincente con 213 seggi, seguito dai socialisti e democratici di S&D con 191 seggi. Seguono l’Alleanza dei democratici e liberali (Alde) (64 seggi), Verdi/Ale (52 seggi), Conservatori e riformisti (Ecr) (46 seggi), Sinistra Unitaria (Gue/Ngl) (42 seggi) e Europa della libertà e della democrazia (Edf) (38). I non iscritti ottengono 41 seggi, mentre i nuovi partiti o candidati non ancora iscritti a un gruppo esistente sono 64.