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Isis, la decapitazione di Sotloff: le sei verità rivelate dal video

di Andrea Tempestini domenica 7 settembre 2014

3' di lettura

Non solo terrore, non solo l'orrore. In quei due video diffusi dallo Stato islamico ci sono anche dei particolari, degli indizi che devono essere considerati, che devono essere analizzati fino in fondo. Prima James Foley poi Steven Sotloff: due macabre decapitazioni, due "infedeli" uccisi dalla lama di "John" il boia. Due clip sinistramente simili: nelle immagini e nel "format". E grazie alla comparazione dei video della decapitazione dei due giornalisti statunitensi, l'intelligence a stelle e strisce è riuscita a ricavare delle informazioni utili, che andiamo ad elencare. Immagini forti: la decapitazione di Sotloff / Video Immagini forti: la decapitazione di Foley / Video   1) I due video sono autentici. Dunque, tutto vero. Non era un falso il video in cui veniva sgozzato James Foley e purtroppo non è un falso nemmeno quello in cui viene decapitato Steven Sotloff. Lo ha confermato la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Caitlin Hayden. 2) Il boia è sempre lo stesso. Nonostante il tentativo di modificare la voce del killer da parte dei terroristi, è certo che l’assassino di Sotloff sia lo stesso che ha ammazzato Foley. Un uomo di origine mediorientale o asiatica con un forte accento britannico, l'ormai tristemente celebre "John" il boia. I servizi segreti di mezzo mondo, soprattutto, di Stati Uniti e Gran Bretagna, continuano a ripetere di essere vicini alla sua identificazione e conseguente cattura, ma per il momento, ancora niente. L’unico dato certo è che non si tratta del rapper di cui si era parlato nei giorni scorsi. 3) Il video non è stato divulgato dall’Isis. I terroristi lo avevano caricato all’interno di un sito in attesa della diffusione globale e qui è stato intercettato da Site, un istituto che segue e studia la Jihad online. Un’azione che li ha battuti sul tempo. 4) Sotloff non è stato assassinato lo stesso giorno di Foley. E questo viene dato per certo per via del fatto che nel primo video il reporter era completamente rasato, mentre nel secondo compare un po’ di peluria sia sul cranio sia sul viso dell’uomo. Inoltre, nel secondo video c’era vento, mentre nel primo era del tutto assente. 5) I terroristi hanno cercato di non dare riferimenti geografici sul luogo dell’esecuzione. Memori dell’errore commesso nel primo video, in cui alcuni particolari avevano permesso agli esperti di individuare con quasi assoluta certezza il luogo dell’esecuzione, questa volta i militanti sono stati più accorti. Nonostante ciò, la zona potrebbe essere la stessa. 6) I terroristi imparano in fretta dai propri errori. Lo hanno dimostrato sia quelli di Al Qaeda con Osama Bin Laden sia i militanti dell’Isis. Esiste infatti un precedente: nelle prime apparizioni il Re del terrore si mostrava in video con alle spalle i monti afghani. Nei video successivi, invece, un telo bianco impediva all’intelligence di analizzare lo sfondo. 7) In tutti e due i filmati non si vede il momento dell’esecuzione. E c’è un elemento che fa riflettere: il killer indossa una fondina sotto il braccio sinistro e ciò fra presumere che l’uomo sia destro. Eppure, nel video impugna il pugnale nella mano sinistra.

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