Zuckerberg a Obama: "Il governo americano è una minaccia per Internet"

di simone cerronidomenica 16 marzo 2014
Zuckerberg a Obama: "Il governo americano è una minaccia per Internet"
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Duro sfogo di Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore delegato di Facebook, contro il governo americano, riguardo la tutela della privacy in rete. Le accuse riguardano il rallentamento del piano di riforma delle agenzie di intelligence. In un post su Facebook Zuckerberg ha detto di aver telefonato al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per esprimere la sua frustrazione sui danni che il governo ha causato con il suo programma di spionaggio da parte della National Security Agency rivelato dalla talpa Edward Snowden. Lo sfogo - I grandi colossi, come Google e Yahoo e lo stesso Facebook, si sono sempre difesi sostenendo che era la stessa Nsa ad effettuare continui accessi senza permesso ai loro server. "Sono molto confuso e demoralizzato dai ripetuti rapporti sul comportamento del governo americano", scrive nel lungo post su Facebook. "Quando i tuoi ingegneri lavorano senza tregua per migliorare la sicurezza, ci immaginiamo di proteggervi dai criminali e non dal nostro stesso governo. Il governo americano dovrebbe essere il sostenitore principale di internet, non una minaccia. Per questo devono essere molto più trasparenti rispetto a quello che fanno, oppure le persone penseranno al peggio". Poi conclude: "Ho chiamato il presidente Obama per esprimere la mia frustrazione per il danno che il governo sta creando a tutto il nostro futuro. Purtroppo, sembra che ci vorrà molto tempo per una riforma veramente radicale". Il motivo del'attacco - L'attacco di Zuckerberg arriva dopo mesi di accuse ai grandi gruppi hi-tech americani che avrebbero fornito informazioni alle agenzie di intelligence. Ma se lo scandalo e il legame strettissmo tra Nsa e i grandi colossi è da tempo sotto gli occhi di tutti, perchè il giovane miliardario solo ora accusa il governo americano e la lentezza della riforma? La sfuriata di Zuckerberg potrebbe essere la conseguenza dei documenti passati da pochi giorni dalla talpa del Datagate Snowden al The Intercept, il nuovo digital magazine del giornalista Glenn Greenwald. In queste rivelazioni viene spiegato come la Nsa, per spiare milioni di computer, è arrivata anche a "travestirsi" da Facebook con un programma definito Turbine, espandendo enormemente la sua capacità di infiltrarsi nei computer.