Alcuni dei Paesi che hanno reintrodotto controlli alle frontiere per far fronte al flusso senza precedenti di migranti hanno chiesto alla Commissione europea di avviare la procedura per trovare il quadro giuridico e pratico che consenta il prolungamento di tali controlli. Lo ha annunciato al termine della prima giornata del Consiglio Affari interni informale il segretario di Stato olandese Klaas Dijkhoff, responsabile di Giustizia e Sicurezza del governo che ha la presidenza semestrale del Consiglio Ue. La richiesta - "Gli Stati hanno chiesto alla Commissione di preparare il quadro pratico e giuridico per l’attivazione dell’articolo 26 del codice Schengen", ha detto. Questo significa che, secondo quanto previsto dal regolamento, la Commissione potrà concedere ai paesi che lo chiedono proroghe condizionate di sei mesi ciascuna fino a un massimo di 2 anni. Italia e altri Paesi - La posizione dell'Italia è chiara: no alla modifica di Schengen. "Abbiamo una posizione molto chiara su Schengen, bisogna rafforzare i controlli alla frontiera esterna dell'Ue. Facendo questo salveremo il diritto alla libera circolazione all'interno, che non sarà solo libera ma anche sicura", ha dichiarato il ministro Angelino Alfano prima di entrare al meeting informale, chiarendo che in questo momento l'Europa si trova "a un bivio". Al termine della giornata, il responsabile del Viminale ha rassicurato: "Per ora Schengen è salvo" e ha annunciato la probabile apertura di hotspot (centri di identificazione) anche lungo la frontiera con la Slovenia e l'Austria - forse sul Tarvisio o sul Brennero. Matteo Renzi ha lanciato un messaggio a favore del mantenimento di Schengen: "Costruire muri è tradire noi stessi". Svezia, Danimarca, Austria, Polonia e Ungheria vogliono la chiusura delle frontiere interne fino a due anni, una possibilità che è prevista dallo stesso Trattato di Schengen in casi eccezionali. Netta la posizione della Germania: "Noi eserciteremo pressione sulla Grecia affinché faccia i suoi compiti", ha detto ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maiziere al suo ingresso alla riunione Ue. "Vedremo a che risultati si arriverà nelle prossime settimane. Vogliamo mantenere Schengen - ha affermato de Maiziere -. Vogliamo soluzioni comuni europee, ma il tempo stringe". La replica - "Ripristinare Schengen". È questo, ribadito oggi dal Commissario Dimitris Avramopoulos, l’obiettivo dell’esecutivo Ue a fronte delle richieste di alcuni paesi di prolungare la durata dei controlli alle frontiere interne sulla base dell’articolo 26 del codice che regola la libera circolazione nei 26 paesi aderenti. "Stiamo valutando varie ipotesi per garantire la tenuta di Schengen", ha detto il commissario alla fine della prima giornata del Consiglio informale dei ministri degli Interni. «Abbiamo discusso di come rafforzare e ulteriormente salvaguardare Schengen", ha aggiunto. In Austria e Germania i sei mesi massimi di durata dei controlli scadranno nel prossimo mese di maggio.