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Russiagate, Michael Flynn sta per confessare di aver mentito: Donald Trump, presidenza a rischio

di Andrea Tempestini domenica 3 dicembre 2017

2' di lettura

L’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, Michael Flynn, si è presentato davanti a un giudice federale a Washington per rispondere dell’accusa, già formalizzata, di aver mentito all’Fbi sul suo incontro con l’ambasciatore russo negli Stati Uniti. Siamo nell'ambito del Russiagate, il caso che sta avendo una clamorosa accelerata e che insidia la presidenza Trump. Le notizie su Flynn arrivano in da un documento reso pubblico dall’ufficio di Robert Mueller, consigliere speciale che indaga proprio sul Russiagate (i rapporti che alcuni esponenti della campagna elettorale di Trump e del governo del presidente hanno avuto con funzionari del Cremlino). I media americani sostengono che Flynn - licenziato in tronco da The Donald - si dichiarerà colpevole. Flynn aveva mentito sia all’Fbi sotto giuramento che al vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, sostenendo di non aver avuto alcun contatto con il diplomatico russo Sergey Kislyak. Il procuratore speciale che indaga sul Russiagate, Michael Mueller, in un dossier di due pagine punta il dito contro Flynn, accusandolo di aver mentito su colloqui avuti con alcuni membri del governo russo. Pochi giorni fa è si è appreso di un altro fronte che riguarda Flynn, i cui guai non sono legati soltanto ai contatti con la Russia. A inguaiarlo ulteriormente sarebbero anche alcune consulenze con il governo turco e viaggi in Egitto ed Israele, come consulente di una joint venture per la costruzione di centrali nucleari. L'ex consigliere per la Sicurezza Nazionale non avrebbe fatto menzione di queste missioni nella richiesta di rinnovo della security clearance sicurezza) nel 2016. I viaggi risalgono al giugno del 2015 quando il generale a riposo, che era stato allontanato dall'amministrazione Obama nell'agosto dell'anno precedente, lavorava come consulente per due società di Washington, una che proponeva una partnership con i russi ed un'altra con la Cina, per costruire una ventina di centrali nucleari. Progetti che Flynn avrebbe continuato a seguire fino alla fine del 2016, quindi mentre era già impegnato prima nella campagna e poi nella squadra di transizione di Donald Trump.

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