Come Lorena Bobbit taglia il pene al marito, ma lei lo getta nel tritarifiuti
Ergastolo per Catherine Kiev che ha evirato il marito perché: "Se lo meritava". Condannata all'ergastolo
"Se lo meritava" e per questa ragione doveva soffrire, in modo terribile. Questa la frase per giustificare la sua, cruenta, azione. Catherine Kieu ha somministrato al marito un sonnifero, ha aspettato che si addormentasse e lo ha legato, braccia e piedi. Cinica, chirurgica e sadica. Sì, perché la donna ha aspettato che il coniuge si risvegliasse e poi, solo allora, ha agito. Ha preso un coltello e di netto, probabilmente godendo della sua provvisoria invulnerabilità, lo ha evirato. C'era stato un litigio e così la 50enne americana di origine vietnamita aveva deciso di punire il compagno, amputandogli il pene. Poi, come se non fosse abbastanza, ha gettato il membro nel tritarifiuti. Accadeva un anno fa, a venti anni di distanza da quando, un'altra americana, Lorena Bobbit aveva inflitto al marito lo stesso trattamento. La fortunata Bobbit però è, dopo l'accaduto, divenuta quasi un'icona femminista e ha cavalcato l'onda del macabro successo, mentre Catherine è stata condannata alla pena massima, l'ergastolo. La sentenza - Catherine è stata accussata di torture e lesioni aggravate dal tribunale di Orange, California. L'unico attenuante per la donna, che dopo sette anni di prigionia potrà richiedere il rilascio su cauzione, è rappresentato dal fatto (sostenuto dall'accusa) che la Kieu soffrisse di disturbi mentali dovuti ad abusi sessuali subiti da piccola e poi dal marito. Agli agenti che la arrestarono Catherine disse: "Se lo è meritato". Glen, ex marito della donna, a cui è stato concesso il divorzio nel 2011, ha reso noto che sperava in una pena più severa nei confronti di colei che gli ha rovinato la vita. I due si erano sposati nel 2009: "Posso essere felice - ha detto l'uomo - ma c'è ancora molta strada per esserlo del tutto". I precedenti - A dispetto degli illustri predecessori però Catherine e Glen non hanno avuto la stessa fortuna. Lorena Bobbit infatti non finì in carcere perché, fu stabilito, incapace di intendere e volere al momento dell'aggressione. John Bobbit invece, dopo quella notte del 23 giugno 1993, riuscì a recuperare il suo pene - che la moglie aveva gettato in un campo - e dopo una lunghissima operazione riacquistò tutte le sue funzioni. Lorena divenne una paladina femminista e John fu scritturato anche come protagonista di un film porno, dal titolo senz'altro esplicativo: "John Wayne Bobbit: Uncut".