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Brasile, "manuale d'estradizione"ma (ri)salvano Cesare Battisti

Un documento di 770 pagine del governo brasiliano detta le regole per le estradizioni. Ma le nuove norme non sono, guarda caso, retroattive

Ignazio Stagno
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Mai più un caso Battisti. Ma intanto Cesare Battisti resta in Brasile. Il governo di Brasilia fa finta di riparare ad un errore del passato. Lasciando però tutto com'è. Il governo brasiliano ha pubblicato un ''Manuale di estradizione'' per sgombrare il campo da ogni futuro equivoco sull'argomento. In 770 pagine il ministero della giustizia dà alla segreteria nazionale di giustizia il ruolo di autorità centrale sulle decisioni di estradizione, espulsione e deportazioni di stranieri. Insomma un vadenecum per sapersi muovere fra leggi, trattai internazionali e beghe legali su gli "ospiti" fla le mura di casa propria. Battisti in Brasile è stato in pratica protetto come un rifugiato politico evitando così di scontare la sua pena in Italia. Polemiche, richieste di setradizione tutte inascoltate dal governo brsiliano. Ma ora sembra che la cosa si possa sistemare. E invece, guarda caso, le nuove misure non hanno però valore retroattivo. E quindi Battisti resterà in Brasile senza problemi continuando a lavorare e a scrivere i suoi romanzi. Il terrorista dei Pac, condannato all'ergastolo per 14 omicidi, resterà al sole del sudamerica evitando di pagare ciò che deve. Intanto però il Brasile si dota di una guida pronta all'uso per un Battisti 2. E l'Italia resta a guardare.  

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