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Cade razzo nei pressi di GerusalemmeHamas: "Abbattuto caccia Israeliano"

Sulla Striscia 85 missili in 45 minuti. Israele richiama i riservisti e accusa Gaza di non aver rispettato la tregua imposta dall'arrivo del premier egiziano

Lucia Esposito
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Dopo Tel Aviv, l'allarme antimissile suona a Gerusalemme: è guerra in Israele. Nel pomeriggio è risuonato l'allarme che preannunciava il possibile arrivo di razzi o missili provenienti dalla Striscia di Gaza, da cui parte l'attacco delle milizie di Hamas. La radio dell'Esercito israeliano, nel frattempo, precisava che l'allerta era rivolta ai centri abitati nel circondario della Città Santa. Le brigate Ezzedine al-Qassam, l'ala militare di Hamas, hanno confermato di aver lanciato contro Gerusalemme un razzo Qassam II, e hanno poi aggiunto di aver abbattuto un caccia israeliano con un missile terra aria. Il razzo è poi effettivamente arrivato nei pressi di Gerusalemme, ma senza provocare né danni né vittime: la radio pubblica israeliana ha confermato che il missile si è abbattuto nella zona di Gerusalemme, ma citando fonti locali dei servizi di emergenza ha aggiunto che non ci sono stati feriti. Successivamente la tv di stato israeliana ha aggiunto che tre razzi Fajr-5, di fabbricazione iraniana, si sono abbattuti al suolo su villaggi situati alle porte di Gerusalemme. Pioggia di razzi - Nessuna tregua neppure nella Striscia di Gaza: anche durante le tre ore di visita del premier egiziano, Mohamed Morsi, nella piccola enclave palestinese non sono cessati i raid, mentre proseguiva anche il lancio di razzi verso Israele. Il bilancio è di altri tre morti palestinesi e il lieve ferimento di una donna israeliana a Ashdod. Il totale dei razzi lanciati da mercoledì dai palestinesi è salito a oltre 300, compreso un altro Fajr 5 si fabbricazione iraniana che è caduto questa mattina in mare davanti a Tel Aviv. Fonti di Hamas hanno denunciato che Israele ha sparato 85 missili sulla Striscia di Gaza in appena 45 minuti. Prese di mira basi sotterranee usate da militanti palestinesi per sparare razzi verso il territorio dello Stato ebraico. Colpito anche il ministro dell'Interno di Hamas, dove si è sviluppato un incendio, e un edificio che ospita un generatore di corrente, vicino alla casa del primo ministro Ismail Haniyeh.    Riaperti i rifugi - Il sindaco di Tel Aviv ha disposto l'apertura dei rifugi antiaerei. Non accadeva dal 1991, quando la città fu colpita a più riprese da missili iracheni Scud. In vista di una possibile offensiva terrestre, Israele ha richiamato 16.000 dei suoi 75.000 riservisti. Intanto durante la tradizionale preghiera del venerdì il presidente egiziano, Mohamed Morsi, ha definendo gli attacchi su Gaza "una eclatante aggressione contro l'umanità" e ha assicurato che il suo Pase "non lascerà Gaza da sola".L'Alto rappresentante della politica estera dell'Ue, Catherine Ashton, ha lanciato un appello per mettere fine all'escalation.  "I razzi lanciati da Hamas e da altre fazioni presenti a Gaza, che sono all'origine dell'attuale crisi, sono totalmente inaccettabili", ha sottolineato in un comunicato. "Israele ha il diritto di proteggere la sua popolazione da questi attacchi", ha aggiunto, "faccio appello a Israele perchè la sua risposta sia proporzionata".   Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha sentito al telefono i colleghi israeliano, Avigdor Lieberman, ed egiziano, Kemal Amr e ha auspicato un abbassamento della tensione. La Farnesina si sta occupando dei nove cooperanti italiani presenti a Gaza, che si trovano all'interno di una struttura che ospita tutti gli operatori internazionali e alcuni dei quali potrebbero essere presto evacuati.  I cooperanti italiani - La situazione a Gaza ha destato allarme anche nel governo italiano poiché sarebbero 9 i cooperanti italiani presenti nella Striscia. È possibile che alcuni, spiega Silvia Stilli, della Piattaforma ong italiane in Medioriente, un coordinamento delle organizzazioni che operano nell'area, siano già usciti dalla Striscia con un convoglio delle Nazioni Unite che ha lasciato la zona nelle ultime ore. Gli altri si trovano in un appartamento di Gaza City da due giorni e potrebbero aggregarsi a un nuovo convoglio. I rappresentanti delle ong hanno incontrato il console italiano a Gerusalemme per studiare il da farsi. Si stanno verificando le condizioni di sicurezza per arrivare fino al confine. 

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