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Bruciata viva dal Ku Klux Klan. Clamoroso: si è inventata tutto

Sharmeka è stata ricoverata domenica sera con ustioni sul 60 per cento del corpo. Aveva raccontato di essere stata vittima del Kkk. Ma l'Fbi smentisce la ricostruzione

Roberto Procaccini
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Si sarebbe data fuoco da sola. Sharmeka Moffit, la ventenne ricoverata con ustioni di terzo grado sul 60 per cento del corpo a causa di una presunta aggressione del Ku Klux Klan, sarebbe una mitomane. Lo sostiene il portavoce dell'Fbi della Louisiana: "Si è inflitta da sola le ferite". Sharmeka ha raccontato alle forze dell'ordine di essere stata aggredita da tre uomini incappucciati, che l'hanno cosparsa di liquido infiammabile e dato fuoco. Anche le scritte "negra" e "kkk" sul cofano della sua auto, ritenute inizialmente la firma dell'agguato, sarebbero opera della ragazza.

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