Tedeschi disertano la GreciaHanno paura di prenderle
Timori dell'ira popolare contro la Merkel: le agenzie di viaggi registrano un calo delle prenotazioni
Addio alle amate isole elleniche col mare incontaminato. I tedeschi vanno sempre meno in vacanza in Grecia: hanno paura dell'ira dei locali contro l'austerity a cui li ha condannati la cancelliera Angela Merkel. A furia, infatti, di vedersi descritti sui tabloid di Atene come i “nazisti dell'euro”, con tanto di Merkel in uniforme da SS, i tedeschi preferiscono tenersi alla larga e scelgono altre mete per trascorrere l'estate. Secondo la Banca centrale greca, i ricavi derivanti dal turismo si sono ridotti del 35,3 per cento nel mese di febbraio. Questo è attribuito a un calo del 61 per cento delle prenotazioni dalla Germania e un meno 42,6 per cento dalla Gran Bretagna. Una nuova calamità che aggrava la crisi economica: il turismo rappresenta il 15 per cento del Pil e un quinto della forza lavoro del Paese. Se i visitatori teutonici nel febbraio 2011 avevano lasciato in Grecia ancora 26,7 milioni di euro, nel febbraio di quest'anno sono stati appena 10,3 milioni di euro. Complessivamente sono stati 618.400 i tedeschi che hanno viaggiato in Grecia nei primi due mesi dell'anno (erano 695.700 nello stesso periodo del 2011), spendendo però meno e con soggiorni più brevi. Ormai i cataloghi che ritraggono templi al tramonto e il mare di Omero vengono snobbati. A Berlino, ad esempio, una delle maggiori agenzie di viaggi ha dichiarato che fa sempre più fatica a vendere una vacanza nell'Egeo. «Molta gente ha paura, perché si sentono varie storie – dice Matthias, il manager della società – si dice che i tedeschi vengano addirittura insultati per strada e molti temono di restare bloccati per colpa di scioperi e manifestazioni». Chi ha coraggio può fare ottimi affari. Airline Condor, una delle principali linee aeree che collegano i due Paesi, ha annunciato sconti di 50 euro a tutti i clienti che nelle prossime settimane compreranno un biglietto per la Grecia. Non mancano pacchetti offerti a poche centinaia di euro. Sull'isola di Skopelos, nell'arcipelago delle Sporadi settentrionali, hotel, agenzie di autonoleggio, ristoranti, caffè tentano di attrarre i turisti con sconti fino al 30%. Pare quindi che la tensione a livello di politica internazionale tra i governi di Atene e Berlino si sia spostata nei bar e nei ristoranti ellenici, dove è sempre più difficile muoversi per un connazionale della Merkel. Questa estate quindi, nelle località preferite dai tedeschi, come ad esempio la splendida Corinto, sarà difficile sentire molti «danke» e «bitte». Basta parlare con la gente nelle strade della città ed emerge un astio fortissimo contro Berlino e le imposizioni dell'Europa. E nel Paese stanno prendendo sempre più forza movimenti con un forte sentimento anti-tedesco. «L'attuale leadership della Germania sta cercando di cambiare la faccia dell'Europa», ha detto Panos Kammenos, leader di un partito di destra chiamato «Greci indipendenti», che in pochi mesi ha conquistato l'11% dei consensi nei sondaggi, e che ricorda un po' i gruppi anti-politici che stanno avendo grande successo ai tempi della crisi. Poi c'è sempre l'onnipresente memoria della Seconda Guerra mondiale ad accendere gli animi. Molti greci, infatti, a partire dalla stampa, paragonano la politica troppo austera dei tedeschi di oggi a quella spietata dei nazisti, che durante l'occupazione affamarono la popolazione di Atene, causando la morte di 300 mila persone. Ancora pensano che i tedeschi dovrebbero pagare miliardi di euro per ricompensare il popolo ellenico per quei morti e quelle distruzioni. di Franco Pulga