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Monti poteva far bene ma ha sprecato tutto

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Secondo Antonio Socci "Libero" esagera con Monti. No, stiamo ai fatti: viene da piangere

Andrea Tempestini
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  Caro Antonio, la tua non è la prima lettera che mi rimprovera di criticare Mario Monti per partito preso, che, come giustamente dici tu, è il peggior partito possibile, perché è quello ideologico che non ammette obiezioni. Ogni tanto l'accusa mi viene rivolta da qualche lettore e anche qualche editorialista tra i più autorevoli, come te o come Giampaolo  Pansa, mi invita a riflettere sulla linea politica di Libero. Cosa che faccio volentieri, convinto come sono che nessuno debba avere certezze, soprattutto nel periodo che viviamo, che è fatto di massima insicurezza. E però, fatta la ricognizione delle cose buone e di quelle assolutamente negative realizzate da questo governo, non posso che riconfermare il giudizio critico nei confronti dell'esecutivo. Un giudizio che è corroborato dalle molte, anzi moltissime lettere che ci giungono in redazione e che ci invitano a non fare alcuno sconto al presidente del Consiglio e ai suoi ministri. So benissimo, e ne do volentieri atto a Mario Monti, che lui e i suoi collaboratori sono stati catapultati all'improvviso alla guida del Paese e si sono trovati a fare i conti con una situazione complessa. I tassi alle stelle, lo scarso credito internazionale, il debito pubblico più alto d'Europa e tutto il resto. Ma è proprio questa la ragione per cui insisto affinché l'esecutivo faccia riforme vere e non cincischi come invece sta facendo. L'ex preside della Bocconi è stato eletto con un mandato ampio e con una ancor più ampia maggioranza. Spaventati dal rischio di una bancarotta  di cui sarebbero stati moralmente responsabili, i partiti hanno accettato tutti - con l'eccezione della Lega - di appoggiare il governo. Non solo. Oltre al sostegno di una maggioranza bulgara, Monti poteva contare su un consenso popolare eccezionale, su un vasto sostegno internazionale e sull'appoggio del capo dello Stato. Ora, in oltre sessant'anni di vita repubblicana simili condizioni non si sono mai verificate. I precedenti premier hanno dovuto fare i conti con maggioranze risicate, presidenti della Repubblica  ostili, opinioni pubbliche contrarie e mercati internazionali nel migliore dei casi indifferenti. Nessuno ha mai avuto riconosciuta l'autorevolezza e men che meno ha goduto dell'appoggio della grande stampa. Insomma, il premier tecnico aveva tutte le condizioni per poter far bene e, soprattutto, in fretta. E invece, dopo un esordio incoraggiante, Monti si è semplicemente perso o, come dice uno dei suoi più accaniti sostenitori, si è impallato, manco fosse un computer che pur disponendo di un microprocessore velocissimo e di ultima generazione a un certo punto si blocca e va resettato.  Prova, caro Antonio, a ripercorrere l'elenco delle cose che ci si aspettava quando il governo tecnico fu votato e quello che a sette mesi di distanza ha portato a casa. La riforma del lavoro finora non è pervenuta e, a sentire i giuslavoristi, ossia gli esperti di contratti e mercati del lavoro, è meglio così, perché la legge predisposta da Elsa Fornero peggiorerebbe la situazione dei rapporti tra lavoratori e imprese. Le liberalizzazioni e le semplificazioni invece sono giunte in porto, ma è come se non lo fossero, tanto inefficace è stata la loro azione in favore della crescita. Ora si parla di decreto sviluppo, ma, come ha spiegato il nostro Franco Bechis, si tratta di un bluff, perché risparmi e finanziamenti sono distribuiti in un arco tanto ampio di tempo da risultare ininfluenti ai fini della crescita. Ho tralasciato volutamente la riforma previdenziale, cioè la prima delle leggi imposte da Mario Monti.  Affidata a una signora che per tutta la vita aveva studiato i sistemi pensionistici, ci saremmo aspettati che venisse fatta a regola d'arte e invece, quando è divenuta esecutiva, ci siamo resi conto che non solo non portava un euro di risparmio nei prossimi quattro anni, ma pure rischiava di ridurre sul lastrico 400 mila famiglie, lasciandole senza lavoro né pensione. Tutto ciò ti sembra poco, magari li giudichi effetti collaterali o piccoli incidenti di percorso? Può darsi che tu abbia ragione, ma gli errori si sono tradotti in un peggioramento della nostra situazione economica. Da quando c'è Monti il debito pubblico è aumentato, il rapporto debito-Pil è peggiorato, le entrate fiscali stanno diminuendo. Come se non bastasse, i consumi rallentano e gli italiani si sentono più poveri, anche a causa della più elevata pressione fiscale che si registri in Europa. Quindi, vediamo di ricapitolare. Monti l'abbiamo chiamato e investito di poteri straordinari affinché ci tirasse fuori dai guai. Lui stesso aveva promesso che appena arrivato, anzi per la sola ragione del suo arrivo, lo spread sarebbe caduto come per miracolo.  Tutto ciò non è avvenuto, anzi, è capitato il contrario. Rispetto a sette mesi fa siamo messi peggio. Dire che Monti ha fallito e che sarebbe meglio mandarlo a casa per puntare su qualcun altro ti sembra una critica a senso unico o per partito preso? A me no. Se devo iscrivere Libero a un partito, lo iscrivo a quello del buon senso. di Maurizio Belpietro  

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